Amministrativo

Tar Lazio: Savo, udienze da remoto indispensabili per garantire la continuità della giustizia

Le innovazioni del Dl 76/2020 destinate a conferire maggiore effettività e carattere finale alla tutela giurisdizionale

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di Francesco Machina Grifeo

"Le udienze da remoto, senza dubbio, hanno costituito e tutt'ora costituiscono lo strumento indispensabile a consentire la sostanziale continuità dell'attività giurisdizionale". Lo ha detto il presidente del Tar Lazio, Amodio Savo, nel corso dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario, leggendo la Relazione sull'attività giudiziaria svolta nel 2020. La cerimonia, in osservanza delle misure anti-Covid e del distanziamento sociale, non si è tenuta in presenza, ma sul canale YouTube "Eventi Tar Lazio" (https://bit.ly/eventitarlazio).

"L'attività giurisdizionale - ha proseguito - si è sempre svolta con regolarità: in particolare, la fase di discussione in udienza, tranne pochi inconvenienti tecnici, comunque prontamente risolti, è risultata sempre efficace; parimenti lo sono state le successive camere di consiglio decisorie". "Non posso negare, tuttavia – ha proseguito -, che le udienze "in presenza", prive di filtri informatici, restino comunque la modalità più efficace a garantire l'immediatezza del contraddittorio processuale e la migliore collegialità decisionale. Nondimeno, in momenti come quello attuale, emerge l'importanza di poter contare su validi strumenti e modelli organizzativi del lavoro alternativi a quello tradizionale".

Smart working esteso a tutti i dipendenti
"Di particolare delicatezza, nell'ottica di coniugare sicurezza ed efficienza dell'attività del Tribunale, sono risultati i problemi connessi all'organizzazione del lavoro del personale amministrativo e alla gestione dell'accesso alla sede. Quanto al primo profilo, è stato necessario disporre il passaggio - generalizzato e ad horas – del personale al lavoro da remoto".

Savo ha poi ricordato che "in precedenza, lo smart working era limitato, in forma sperimentale, al dieci per cento del personale" e che dunque "per assicurare la continuità del servizio, si sono dovute garantire a tutti i dipendenti postazioni domestiche dedicate e adattare". Il Presidente ha poi espresso l'auspicio che "i giovani presto possano riprendere a pieno le numerose iniziative a loro dedicate; sia quelle riservate ai tirocinanti, che quelle offerte, in collaborazione con l'Avvocatura, agli studenti delle scuole secondarie del Lazio".

Ricorsi contro Dpcm, principale novità
"Quanto alle caratteristiche del contenzioso – ha affermato Savo -, indubbiamente la principale novità dell'anno trascorso è rappresentata dai numerosi ricorsi proposti avverso i provvedimenti assunti per far fronte all'emergenza da Covid-19, in particolare i D.P.C.M, acronimo divenuto oramai quasi gergale".

"Due sono le particolari implicazioni processuali riscontrate in ordine a tali impugnative: - la loro appartenenza alla sfera della cd. alta amministrazione, che ha reso oltremodo delicata la ricerca del punto di equilibrio tra effettività della tutela giurisdizionale e rispetto dei limiti della discrezionalità amministrativa; - e il rapido succedersi di tali decreti, sempre ad efficacia temporanea". "Tali peculiarità – ha concluso sul punto - hanno determinato una non indifferente ricaduta sul sindacato giurisdizionale".

Numerose sentenze a tutela consumatori e salute
"Per gli effetti favorevoli che può produrre per la tutela dei consumatori – ha proseguito Savo -, voglio citare la sentenza che ha ritenuto legittima la sanzione irrogata dall'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ad una società, leader mondiale nella produzione di prodotti informatici, per le insufficienti informazioni rese circa gli inconvenienti che potevano derivare dagli aggiornamenti al proprio sistema operativo". Passando al settore degli appalti pubblici, il Presidente ha ribadito "l'importanza e la delicatezza del relativo contenzioso".

Numerose poi sono state le questioni di rilievo costituzionale trattate, tra cui quella vertente sull'impugnabilità dei decreti di indizione del referendum sul ‘taglio dei parlamentari' e i giudizi in ordine ai provvedimenti del Consiglio Superiore della Magistratura. "Significative – ha proseguito - risultano anche le decisioni in materia di tutela della salute e del patrimonio culturale e paesaggistico". Savo ha poi ricordato anche le "decisioni relativa all'attribuzione delle ore di sostegno agli studenti disabili".

Paura della firma, emblema inefficienza p.a.
Passando poi a un tema discusso proprio in queste ore dalle forze politiche, il presidente ha affermato: "Non posso non rilevare l'esistenza di fattori che alimentano, mi sentirei di dire in maniera distorta, il contenzioso. Innanzi tutto, l'inefficienza, talvolta spinta fino all'inattività, della Pubblica amministrazione, che preferisce demandare al giudice decisioni che pure istituzionalmente le competono".

"Emblematica in tal senso è la definizione del fenomeno – ‘paura della firma' - coniata dalla dottrina e riferita ai funzionari pubblici che sono chiamati ad assumere le decisioni amministrative e che si astengono dal farlo". "Altro elemento che incide sul volume del contenzioso è certamente l'eccessiva domanda di giustizia, originata, oltre che dall'inefficienza anzidetta, dall'inesistenza di opportuni strumenti deflattivi". "Da ultimo, ma non in ordine di importanza, assume rilievo l'assenza di un effettivo coordinamento e di un dialogo fra la pluralità di centri decisionali".

Covid ha ridotto contenzioso ordinario del 28%
Il rallentamento dell'attività amministrativa ordinaria del Paese, ha poi determinato una riduzione di circa il 28% dei ricorsi depositati nei settori con numeri tradizionalmente più elevati di impugnative (per tutti, quello in materia di istruzione, che comunque resta anche nel 2020 quantitativamente il più rilevante). Ciò nonostante, il Tar del Lazio è stato destinatario di oltre il 27% del totale nazionale delle impugnative di primo grado". .

Meno sentenze ma diminuisce anche arretrato
Nel corso del 2020, malgrado la diminuzione di circa l'8% del numero delle sentenze emanate, causata dalla soppressione ex lege di numerose udienze nel periodo iniziale della pandemia, il rapporto tra il totale dei giudizi definiti (15.087) e quello dei ricorsi pervenuti nell'anno (11.627) ha fatto registrare un saldo attivo pari a 1,29. Di conseguenza, si è avuta un'ulteriore diminuzione, nella misura del 7%, dell'arretrato. "A dimostrazione dell'eccezionalità dell'anno trascorso – ha aggiunto Savo -, evidenzio che i decreti cautelari monocratici emessi hanno visto un incremento di quasi il 15% rispetto al 2019 (2.489), avendo costituito, in base alla normativa emergenziale, l'unico strumento di tutela interinale immediata nei mesi di marzo e aprile". "

Per quanto concerne gli esiti dei giudizi, Savo ha sottolineato "la sostanziale equivalenza percentuale delle pronunce di accoglimento, rigetto e definizione in rito dei gravami presentati". "Il tempo medio di definizione dei ricorsi si è attestato su poco più di 3 anni (1.117 giorni), una variazione di circa 6 mesi in più rispetto al 2019, dovuta al rallentamento dell'attività decisionale imposto dall'emergenza sanitaria". Infine, Savo ha ricordato che, dati 2019, il 93% sentenze sono state o non appellate o comunque confermate dal Cds.

Scopertura personale del 27%
"Ai magistrati e al personale amministrativo è stato richiesto un impegno quotidiano particolarmente gravoso: a fronte della previsione teorica di 90 unità, vi è, intanto, una scopertura del 27%". "Inoltre, la presenza media, nel corso del 2020, è stata di 61 magistrati, di cui 9 con funzioni presidenziali. Ciò comporta che, alla luce del numero dei ricorsi depositati, ciascun giudice in servizio (al netto degli incaricati di funzioni semidirettive) avrebbe dovuto concorrere, nell'anno, ad esaminare e decidere (come relatore/estensore) 223 impugnative".

Ma la situazione è destinata a cambiare considerato che il decreto legge "milleproroghe", attualmente in fase di conversione, prevede un aumento sia dell'organico dei magistrati, di cui dieci da assegnare al Tar del Lazio, che del personale amministrativo.

Bene innovazioni codice processo amministrativo
Infine, il Presidente si è soffermato sulle riforme legislative, affermando che l'innovazione "più significativa, per i potenziali effetti sull'attività amministrativa e, quindi, su quella giurisdizionale, è rappresentata dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 120/2020". "Lo scopo perseguito dal Legislatore è stato quello di semplificare l'azione amministrativa, coniugandola con l'innovazione digitale, quali aspetti intimamente connessi fra loro".

Savo ha poi elencato una per una le ricadute immediate delle norme sull'attività giurisdizionale amministrativa, affermando che tali innovazioni "sono destinate a conferire maggiore effettività e carattere più propriamente finale alla tutela giurisdizionale, soprattutto per gli interessi pretensivi". Infine, ha ricordato le disposizioni di maggior tutela dei funzionari pubblici, volte a contrastare proprio fenomeno della "fuga dalla firma": "il Legislatore ha operato su una pluralità di piani, sia modificando il regime probatorio previsto per l'accertamento della responsabilità contabile, sia restringendo l'ambito della fattispecie penale dell'abuso d'ufficio".

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