Tenuità del fatto, valida anche in presenza di mere denunce o precedenti
La mera presenza di denunzie nei confronti dell'imputato o di «precedenti di polizia», di cui si ignora l'esito, non può, di per sé, costituire elemento ostativo al riconoscimento dell'applicabilità della causa di non punibilità di cui all'articolo 131-bis del Cp. Per la Cassazione, sentenza 15 novembre 2018 n. 51526, il giudice, ove risultino in atti denunzie o precedenti di polizia, ove sollecitato dalla difesa o anche di ufficio, deve verificare l'esito di tali segnalazioni, per trarne l'esistenza di eventuali concreti elementi fattuali che dimostrino, in ipotesi, la abitualità del comportamento dell'imputato.
In termini, sezione III, 22 febbraio 2017, El Aidi, dove si è affermato che, ai fini della declaratoria di non punibilità per particolare tenuità del fatto, è ravvisabile il comportamento «abituale», ostativo all'applicabilità dell'istituto, quando l'autore ha commesso, anche successivamente, più reati (dunque almeno due) della stessa indole, oltre quello oggetto del procedimento (cfr. sezioni Unite 25 febbraio 2016, Tushaj, laddove si è precisato che il giudice può fare riferimento non solo alle condanne irrevocabili e agli illeciti sottoposti alla sua cognizione - nel caso in cui il procedimento riguardi distinti reati della stessa indole, anche se tenui - ma anche ai reati in precedenza ritenuti non punibili ex articolo 131-bis del codice penale).
Al contrario, deve escludersi che a tal fine, per ritenere cioè la causa ostativa, possa farsi riferimenti all'esistenza di mere «denunce» ormai risalenti, in ordine al cui «destino» nulla risulti accertato o chiarito, senza neppure allegare se sia stato dato corso a un procedimento penale ovvero se vi sia stato un accertamento giudiziale. Proprio da queste premesse, in quell'occasione la Corte, accogliendo il ricorso di un imputato del reato di cui all'articolo 73, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, ha annullato con rinvio la sentenza di merito che aveva negata l'applicabilità della causa di non punibilità motivando genericamente sul fatto che a carico del medesimo vi erano «plurime denunce» per reati inerenti gli stupefacenti, ma nulla avendo precisato circa la relativa sorte.
Cassazione - Sezione IV penale - Sentenza 15 novembre 2018 n. 51526