Amministrativo

«Un Consiglio di Stato arbitro per facilitare le partite dell’economia»

«La giustizia amministrativa per la sua sola esistenza velocizza l’economia e ne assicura lo sviluppo nella legalità». Il presidente del Consiglio di Stato Luigi Maruotti, rivendica il ruolo del giudice amministrativo come garante e volano di un’economia legale

di Patrizia Maciocchi

«La giustizia amministrativa per la sua sola esistenza velocizza l’economia e ne assicura lo sviluppo nella legalità».

Il presidente del Consiglio di Stato Luigi Maruotti, rivendica il ruolo del giudice amministrativo come garante e volano di un’economia legale, la sola in grado di far ripartire il Paese.

Il Consiglio di Stato ha predisposto lo schema del Codice dei contratti pubblici. Dove è il punto di equilibrio tra la discrezionalità delle scelte degli amministratori pubblici e la difesa dei diritti e dell’interesse pubblico?

Il punto di equilibrio va trovato di volta in volta. I procedimenti amministrativi sono diversi tra loro. Il procedimento per il permesso di costruire è ben diverso da quello che riguarda una gara d’appalto. In quest’ultimo, di regola, il funzionario non ha alcun margine di discrezionalità nella fase dell’ammissione dei concorrenti. Invece sussiste la discrezionalità tecnica dell’Amministrazione quando si tratta di decidere sulla qualità dell’offerta, anche in base al rapporto con il prezzo. In tal caso rilevano le regole sulla trasparenza e le imprese possono contestare le scelte eventualmente viziate da eccesso di potere.

La giustizia amministrativa come presidio di legalità. Come si assicura questa funzione senza bloccare l’economia?

Ritengo che per la sola esistenza del giudice amministrativo siano garantiti il rispetto delle regole e anche la velocità dello sviluppo imprenditoriale e dell’economia. Richiamo la metafora dell’arbitro. Per il solo fatto che c’è il giudice amministrativo, deve essere alta la qualità dell’azione amministrativa. Se un atto è viziato il giudice amministrativo può annullarlo.

La giustizia amministrativa è dunque garante della corretta applicazione delle regole.

Lei ha parlato dell’importanza di muoversi sulla scia della giurisprudenza sovranazionale della Cedu e della Corte Ue, guardando anche al diritto comparato. Un’attenzione che deve portare a mettere in discussione principi consolidati. Come può avvenire?

Con l’apertura mentale e l’umiltà che il giudice deve sempre avere. Orientamenti che sembravano intoccabili sono stati modificati, per adeguare il nostro ordinamento al diritto europeo. È avvenuto, ad esempio in tema di gare d’appalto, di esproprio, di quote latte e di interdittive antimafia. Il giudice amministrativo deve sempre verificare se il principio che afferma è conforme al diritto europeo.

Dai dati sull’andamento della giustizia amministrativa dello scorso anno risulta che i tempi di definizione delle cause sono nella media europea o addirittura inferiori. Gli obiettivi intermedi posti dal Pnrr sono stati centrati. È stato necessario modificare il Codice del processo amministrativo?

Direi proprio di no. Il Codice del processo amministrativo, approvato nel 2010, insieme all’introduzione di profili organizzativi previsti dalla disciplina del Pnrr, ha consentito una definizione più rapida dei procedimenti. Nel 2022 le pendenze del Consiglio di Stato sono scese del 21,1%, mentre per il Tar del 12,1%. Anche i tempi di definizione si sono ridotti. Nei processi in materia di appalti pubblici la durata media di un giudizio è di 111 giorni in primo grado e 159 in appello.

Sono risultati raggiunti senza generare ulteriore arretrato?

Si. Il mio obiettivo è non far crescere le pendenze, mirando a una rapida definizione delle liti, anche con la pubblicazione di una sentenza all’esito della fase cautelare. Credo poi molto nelle cause pilota. L’immediata decisione di una “causa di principio” può subito orientare l’Amministrazione e dunque dare certezza all’azione amministrativa, con conseguente riduzione del contenzioso.

Ad esempio nel 2017, la sesta sezione del Consiglio di Stato, con una sentenza sulle ore di sostegno che spettavano agli alunni disabili, ha reso certo il quadro normativo e individuato gli strumenti di tutela, evitando così una pluralità di cause sullo stesso tema.

Lei ha segnalato la possibilità di affidare al Consiglio di Stato anche la redazione di un Codice dell’azione amministrativa?

Sì. ho segnalato questa possibilità in occasione della cerimonia del mio insediamento quale presidente del Consiglio di Stato. Un Codice dell’azione amministrativa contribuirebbe a velocizzare e semplificare il procedimento amministrativo. Potrà esserci una legge delega, o anche l’affidamento al Consiglio della redazione di un testo preliminare. Non rileva la forma, conta la sostanza. Sarebbe auspicabile una riforma che affermi principi volti alla semplificazione, senza trascurare le esigenze della più ponderata valutazione degli interessi pubblici coinvolti, tenendo conto anche delle notevoli specificità che caratterizzano i diversi settori dell’azione amministrativa.

Sempre in occasione del suo insediamento, lei ha escluso che servano riforme di sistema del processo amministrativo, che potrebbero mettere a rischio i diritti di difesa

Si. Si tratta di considerazioni che avevo condiviso con il compianto Presidente Franco Frattini. Le leggi sul processo amministrativo sono molto avanzate e tali da consentire una rapida tutela sia in sede cautelare, sia con la pubblicazione della sentenza in tempi ragionevoli.

La Cassazione ha chiesto agli accademici della Crusca indicazioni per scrivere sentenze che rispettino la parità di genere. L’esigenza che lei ha invece sottolineato è di scrivere sentenze alla portata di tutti, senza che sia necessario farle decodificare dall’avvocato. Chiederete anche voi aiuto all’Accademia della Crusca?

No. Con la consulenza di un accademico della Crusca è stata molto utile per l’elaborazione dello schema del Codice dei contratti pubblici, in corso di pubblicazione. Per quanto riguarda le sentenze, i giudici si devono impegnare per redigere testi chiari. I giudici amministrativi affermano principi che orientano la successiva azione amministrativa. Devono dunque essere consapevoli della delicatezza e dell’importanza del ruolo, scrivendo sentenze che devono essere comprese non solo dalle parti, dagli avvocati e dai funzionari, ma dal popolo in nome del quale è pronunciata. Solo sentenze chiare possono agevolare e non complicare la successiva azione amministrativa.

L’omaggio a un uomo di Stato

Emesso ieri dal ministero delle Imprese e del Made in Italy il francobollo dedicato a Franco Frattini. Il francobollo da 1,25 euro e una tiratura di duecentocinquatamilaventi esemplari, riproduce un ritratto dell’ex presidente del Consiglio di Stato in primo piano sulle bandiere dell'Italia e dell’Unione Europea.

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