Violenze in Libia e durante il viaggio? Sì al permesso
Soggiorno umanitario anche senza i presupposti per lo status di rifugiato
Non può essere negato il permesso di soggiorno per motivi umanitari alla migrante che ha subìto violenze fisiche durante il viaggio e in Libia paese di transito. Anche in assenza dei presupposti per la protezione tipica, come lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria, va garantita una tutela, quando la violenza è stata tanto traumatica da rendere la persona vulnerabile psicologicamente.
La Cassazione (sentenza 19986/2021) accoglie il ricorso di una donna Nigeriana, che aveva subìto tentativi di violenza, percosse ed era stata segregata per un mese. Violenze avvenute sia durante la traversata del deserto sia in Libia. La ricorrente aveva perso il figlio che aspettava dal compagno e la sua salute era risultata gravemente compromessa. Per la Corte territoriale non bastava. In Nigeria non c’era, infatti, un’ emergenza sanitaria o alimentare tale da mettere a rischio la sua vita in caso di rimpatrio. Ininfluente anche l’integrazione in Italia, paese in cui la donna aveva avuto un altro figlio dal compagno. Per la Suprema corte, invece, la brutalità alla quale era stata sottoposta, come l’esistenza di un figlio non potevano essere ignorate.