Whistleblowing: le aziende italiane ancora inadempienti a pochi giorni dalla scadenza del 17 dicembre
Il focus team della task force mette in evidenza le lacune delle imprese nell’adozione delle disposizioni previste dal decreto
A sei mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo sul Whistleblowing - che prevede l’obbligo, per i datori di lavoro, di implementare un sistema di tutela e protezione per gli autori di segnalazioni di reati e irregolarità nell’ambito di un rapporto professionale pubblico o privato – la task force dedicata di De Luca & Partners, studio legale punto di riferimento nella consulenza e assistenza nel diritto del lavoro, analizza lo stato dell’arte dell’applicazione concreta della normativa da parte delle aziende italiane.
Secondo quanto esaminato dalla task force di De Luca & Partners, le aziende italiane sono ancora lontane dall’adempimento alle disposizioni che, entro il 17 dicembre 2023, riguarderanno anche le organizzazioni più piccole, tra i 50 e i 249 dipendenti.
In particolare, nota la task force, è soprattutto sul campo delle procedure aziendali dedicate – come l’individuazione delle violazioni che possono diventare oggetto di segnalazione o dei destinatari delle segnalazioni stesse - che le imprese mostrano un inadempimento generale.
“Osservando il comportamento delle imprese a oggi, notiamo una generale tendenza a sottovalutare la complessità delle attività da effettuare per ottemperare alle disposizioni del Decreto Whistleblowing”, sottolinea l’Avvocato Vittorio De Luca, Managing Partner di De Luca & Partners. “Solo per citare le principali attività, occorre - infatti - dettagliare in apposite procedure aziendali tutti gli aspetti del processo. Le aziende dimostrano un certo ritardo nel valutare attentamente attraverso quale sistema, anche informatico, devono essere effettuate le segnalazioni, nel pieno rispetto della vigente normativa in materia di privacy. Non solo, occorre assicurarsi che il codice disciplinare adottato sia adeguato ad evitare di vanificare eventuali provvedimenti disciplinari adottati. Il tutto, in un quadro normativo che sancisce – per la mancata adozione di un processo di gestione ad hoc delle segnalazioni - due rischi particolarmente rilevanti: una sanzione sino a 50.000 euro, e soprattutto, il venir meno delle esimenti previste dal D.lgs. 231/01”, aggiunge Vittorio De Luca.
La task force avviata da De Luca & Partners vede all’attivo il team di Compliance dello Studio ed offre tutto il supporto legale per coadiuvare le aziende nell’adozione delle procedure necessarie a garantire la conformità alla normativa, in ogni suo aspetto.