«Contro il crimine organizzato la Ue batta un colpo»
«Un capo mafia rimane tale fino a quando non muore o non diventa collaboratore di giustizia». Neanche un ergastolo può far venire meno quel legame con la struttura associativa. Per questo il verdetto della Cedu, che boccia l’Italia sull’ergastolo ostativo, «sicuramente influisce negativamente sul contrasto alla criminalità organizzata».
Ne è convinto il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, tra i massimi esperti in materia di mafie, che al Sole 24 Ore ha voluto sottolineare, implicitamente, la necessità di un adeguamento a livello europeo della normativa in tema di criminalità organizzata.
Procuratore, la decisione della Cedu può essere un pericolo per la lotta alla mafia in Italia?
Con il passare degli anni in carcere non si smette di essere mafiosi. Un capo mafia è sempre una persona in grado di dare ordini, i suoi desiderata vanno eseguiti. Nel momento in cui questa persona potrà lasciare il carcere, allora gli altri componenti del clan inevitabilmente ne terranno conto.
C’è un contrasto con l’evoluzione normativa italiana sulle mafie?
Il problema è che in Europa non c’è consapevolezza di quello che sono le mafie, perché nel cuore dell’Unione c’è la convinzione che siano un problema italiano. Anche dopo la strage di Duisburg (il 15 agosto 2007 sei affiliati alla ndrangheta furono uccisi davanti a un ristorante italiano, ndr), i politici tedeschi hanno detto «qui la mafia non c’è».
Eppure in Italia sono stati proprio i gravi fatti di sangue a dare impulso alle leggi antimafia.
In Europa questo è avvenuto con gli attentati terroristici. È stata la paura a portare interventi importanti in materia di sicurezza, così da creare una azione comune. La stagione delle stragi mafiose in Italia ha portato all’introduzione di importanti misure, come il 416 bis (associazione mafiosa, approvata a seguito dell’omicidio di Pio La Torre, ndr), il 41 bis (carcere duro, divenuto legge a ridosso delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, ndr). Possibile che la storia e il tempo ha cancellato il terrore di quel periodo?
È una questione culturale?
Si può dire che le mafie fanno meno paura, perché uccidono meno, ma le mafie con il traffico di droga e il riciclaggio comprano tutto quello che c’è sul mercato, quindi fanno saltare l’economia pulita. Questo avviene in Germania, ma anche nel cuore dell’Europa. Sono reati non immediatamente percepiti, quindi si crea l’erronea convinzione che non ci sia la mafia. Ma si tratta di una convinzione sbagliata, che può portare a una errata valutazione del pericolo da parte dei giudici.