Comunitario e Internazionale

Verso degli standard globali per la rendicontazione della sostenibilità

Un linguaggio globale per il sustainability reporting per garantire comparabilità e ridurre la complessità

di Anna Rita de Mauro*


Prima dell'emergenza Covid-19, in tempi non sospetti, l'economista visionario Colin Mayer, professore di Management Studies alla Saïd Business School dell'Università di Oxford, nel suo Prosperity, provocatoriamente dichiarava ci troviamo "al confine tra creazione e cataclisma".

Nel suo studio Colin Mayer, mette in evidenza la necessità di allontanarsi dagli obiettivi di breve termine e sviluppare un approccio più illuminato alternativo alla mera ricerca del profitto che abbia quale fulcro una chiara visione del "purpose" di un'azienda.

Lo scopo del business è produrre soluzioni sostenibili ai problemi delle persone e del pianeta, la massimizzazione dei profitti nel breve termine non è di per sé lo scopo degli affari. Un impegno di questo tipo è in grado di generare reciproci rapporti di fiducia all'interno dell'azienda e nelle relazioni con tutti gli stakeholder: clienti più fedeli, dipendenti più motivati, fornitori più affidabili. Da ciò ne deriva nel lungo termine un incremento dei ricavi, minori costi e maggiori profitti. In altre parole non ci si allontana dalla logica dello scopo di lucro di un'azienda ma gli si dà stabilità nel tempo.

La ricerca di un nuovo paradigma era già avvertita da tempo, e la pandemia ha aumentato la consapevolezza dello stretto legame tra ambiente e economia, dopo l'emergenza Covid-19 lo sviluppo sostenibile va accelerato e occorre intervenire in maniera concreta per limitare i cambiamenti climatici, promuovere gli investimenti, eliminare disuguaglianze e la sostenibilità può rappresentare la chiave di volta per il futuro dell'economia.

La sostenibilità ed il cambiamento climatico sono le sfide dei nostri tempi, i modelli di business sono sempre più esposti a questioni sociali e ambientali e anche nel mondo della finanza sono protagonisti strumenti finanziari innovativi basati su criteri ESG (Enviromental Social and Governance), come ad esempio i green bond emessi dai governi per raccogliere capitali che aiutino a realizzare piani infrastrutturali in linea con gli obiettivi climatici nazionali e regionali.

L'attuale pandemia COVID-19 ha, inoltre, evidenziato la necessità per le aziende di essere trasparenti quando riferiscono le incertezze che devono affrontare e si richiedono informazioni sugli effetti delle questioni di sostenibilità (ambientali, sociali e di governance) sui risultati presenti e futuri di un'azienda.

Man mano che le aziende diventano più consapevoli della necessità di affrontare le questioni ESG, si delinea in maniera sempre più concreta la necessità di avere un global framework per rendicontare gli obiettivi, le attività ed i risultati e per poter valutare e comparare le aziende sotto questi profili. Solo un linguaggio globale può consentire alle imprese di costruire la fiducia del pubblico attraverso una maggiore trasparenza delle loro iniziative in tema di sostenibilità, dando informazioni utili agli investitori e a un pubblico ancora più ampio, clienti, consumatori, banche centrali e autorità di regolamentazione del mercato.

L'impulso per la rendicontazione sulla sostenibilità è cresciuto nel tempo e sono stati sviluppati molti standard e parametri di riferimento che a questo punto devono essere razionalizzati ed occorre creare convergenza. La domanda di una migliore divulgazione delle informazioni sulla sostenibilità è urgente. Molte parti interessate ritengono che i ritardi nella coerenza globale, soprattutto nelle divulgazioni relative al clima, aumenti la minaccia di frammentazione e di conseguenza causerà difficoltà di coinvolgimento dei mercati dei capitali per agevolare la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Molte giurisdizioni si sono impegnate a fissare date per raggiungere le emissioni nette zero e gli standard di rendicontazione potrebbero giocare un ruolo fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi.

Negli ultimi quattro mesi abbiamo assistito a una serie di sviluppi significativi in questo senso che mirano ad aumentare il livello di trasparenza per costruire un'economia globale più sostenibile.

A giugno 2020, il Vicepresidente esecutivo della Commissione europea ha incaricato l'European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) di avviare un lavoro tecnico preparatorio per sviluppare raccomandazioni per un corpo di principi di rendicontazione non finanziaria da parte delle società europee, in conformità alla direttiva sulle relazioni non finanziarie (NFRD).

Ad agosto 2020, il CFA Institute, un'associazione globale di professionisti degli investimenti, ha annunciato lo sviluppo di uno standard di settore globale volontario per fornire maggiore trasparenza e comparabilità dei prodotti per gli investitori, consentendo ai gestori di attività di comunicare chiaramente le caratteristiche ESG dei loro prodotti di investimento.

Il mese scorso, cinque standard-setter ESG (il Carbon Disclosure Project (CDP), il Climate Disclosure Standards Board (CDSB), il Global Reporting Initiative (GRI), l'International Integrated Reporting Council (IIRC) e il Sustainability Accounting Standards Board (SASB )) si sono impegnati a collaborare per un sistema di reporting aziendale completo.

Sostanzialmente la necessità di armonizzazione del linguaggio contabile che venti anni fa ha poi portato all'adozione da parte dell'Unione Europea ed altri paesi dei principi IFRS per l'informativa finanziaria è ora diventata un'esigenza anche per l'Informativa non finanziaria.

In questo scenario, non a caso, la IFRS Foundation si è attivata per la definizione di standard di sostenibilità riconosciuti a livello internazionale, con un un percorso verso la convergenza globale, che promette maggiore coerenza, rilevanza e trasparenza per il reporting di sostenibilità.

Con questa finalità la IFRS Foundation sta cercando di creare un nuovo Sustainability Standards Board (SSB) con una struttura istituzionale e di governance simile a quella del suo standard setter per l'informativa finanziaria, l'International Accounting Standards Board (IASB) ed il 30 settembre 2020, ha pubblicato un documento di consultazione per valutare le richieste sulla possibile estensione della sua attività anche alle tematiche di sostenibilità.

La IFRS Foundation propone un approccio per gradi che presuppone che inizialmente lo sforzo sarà concentrato nel fornire le informazioni sulla sostenibilità più rilevanti per gli investitori e gli altri stakeholder, per poi ampliare l'ambito di applicazione in modo da fornire una valutazione più completa dei rischi e delle opportunità dell'azienda. Inoltre, le informazioni comuni fornite dovranno essere certificate da esperti indipendenti.

Il nuovo Board per gli standard di sostenibilità non dovrebbe competere con le iniziative esistenti, ma collaborare con quelle organizzazioni ed enti che lavorano in questo campo e sfruttare l'esperienza della Fondazione IFRS nella definizione di principi internazionali per armonizzare, standardizzare e / o consolidare il know how sinora sviluppato.

Il possibile coinvolgimento della IFRS Foundation rappresenta una risposta concreta all'esigenza di sviluppare un linguaggio globale per il sustainability reporting che consenta maggiore comparabilità, riduca la complessità dei diversi framework attualmente applicati e migliori l'informativa non finanziaria in risposta alle richieste manifestate dagli stakeholder.

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*Partner di LS Lexjus Sinacta

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