Civile

Web 3: l'enorme potenziale che favorisce partnership pubbliche e private nel settore culturale (e non solo)

Si stima che l'Italia concentri – a seconda della definizione di Patrimonio culturale –dal 60% al 75% di tutti i beni artistici esistenti al mondo; del resto la produzione artistica italiana copre un arco temporale che va dalla preistoria ai giorni nostri, condizionando spesso l'arte, l'immaginario (e la vita) anche degli altri Paesi.

di Gianvirgilio Cugini

Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali fu istituito da Giovanni Spadolini con decreto-legge del dicembre del 1974 per affidare alla competenza di un Ministero la gestione del patrimonio culturale e dell'ambiente, al fine di assicurarne l'organica tutela sul piano interno e internazionale.

I funzionari del Ministero, oggi MIC (Ministero italiano della Cultura), hanno accumulato decenni di esperienze nel perseguire e realizzare l'indirizzo dell'articolo 9 della Costituzione Italiana recentemente ampliato con l'inserimento anche della tutela dell'ambiente, che cosi recita: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali".

Si tratta quindi di esperienze decennali che si sono sviluppate occupandosi, a vario titolo e in varie forme, del più importante patrimonio culturale al mondo che, a sua volta, rappresenta un valore assoluto materiale e immateriale, oltre a quello delle opere stesse.

Si stima che l'Italia concentri – a seconda della definizione di Patrimonio culturale –dal 60% al 75% di tutti i beni artistici esistenti al mondo; del resto la produzione artistica italiana copre un arco temporale che va dalla preistoria ai giorni nostri, condizionando spesso l'arte, l'immaginario (e la vita) anche degli altri Paesi.

L'Italia è un punto di riferimento culturale per chiunque nel mondo, soprattutto per chi si è occupato e si occupa d'arte, dagli artisti del Rinascimento agli intellettuali che realizzavano il famoso Gran tour tra il Settecento e l'Ottocento, fino a oggi e quindi fino al recente fenomeno degli NFT's.

Internet negli ultimi venti anni, in costante evoluzione, si è evoluto e trasformato notevolmente e, grazie all'utilizzo della tecnologia DLT (Distributed Ledger Technology), ha determinato un veloce sviluppo del cosiddetto " Web 3 " che apre una nuova fase.

Nonostante le diffuse ritrosie iniziali, siamo tutti diventati utilizzatori prima del Web 1 e oggi del Web 2, il cui mancato uso quotidiano è semplicemente impensabile.

Il Web 1.0 ci ha permesso l'esperienza statica senza la possibilità di creare siti ricchi di contenuti, mentre il Web 2.0 ci ha riuniti grazie ai social media e ai siti web dinamici permettendo, tramite una maggiore centralizzazione, lo sviluppo di colossi aziendali come Amazon, Facebook, Google, Spotify, Alibaba e molti altri che hanno il dominio di determinati servizi nel mercato globale.

Il Web 3 ha come caratteristica rilevante di permetterci il controllo sui contenuti che decidiamo di pubblicare online, con algoritmi che leggono ed elaborano i contenuti da noi generati, mentre la blockchain fornisce il potere della decentralizzazione, permettendoci di mantenerne il controllo grazie all'identità digitale, facilmente utilizzabile tramite crypto wallet e contesti digitali aperti, unitamente a interazioni con la rete che diventeranno ancora più coinvolgenti e facili grazie alle opzioni 3D disponibili.

I vantaggi saranno, o dovrebbero essere, che ogni autore di contenuti potrà avere il riconoscimento della sua attività e la decentralizzazione permetterà lo sviluppo di nuovi rivoluzionari modelli economici nei quali la singola persona sarà generatrice di nuovo capitale, anche per il solo fatto di esistere e quindi di produrre dati e informazioni.Siamo convinti che il Web 3, con tutto l'ecosistema digitale che sviluppa (tra gli altri il Metaverso, la Blockchain, le Crypto valute, l'Intelligenza artificiale, la Deep learning e la Machine learning) possa generare transazioni economiche reali, relazioni, innovazioni, informazione e divulgazione, anche culturale, e sostenibilità ambientale, contribuendo a perseguire le finalità dell'Articolo 9 della Costituzione italiana.

Oggi siamo affascinati dal successo degli NFT che hanno travolto il mercato dell'arte come la grande onda di Kanagawa, contribuendo nel settore privato a muovere investimenti miliardari, rendendo sempre piu accessibili e fruibili tali innovazioni. Gli NFT hanno una caratteristica, tra le altre, che li rende interessanti per la divulgazione culturale: si sviluppano spesso attorno a una community.

Alcuni NFT, oltre all'opera rappresentata, danno il diritto di accedere, al solo proprietario, e non solo on line, a club esclusivi e altri contesti riservati, o di partecipare, tramite applicazioni quali Discord, ad esempio, a gruppi nei quali vengono affrontati i temi più disparati, tecnologici e non, che creano opportunità di sviluppo anche economiche, nuove relazioni e nuove possibilità.

Recentemente Twitter ha dato la possibilità ai suoi utenti di caratterizzarsi con i PFP (profile pic) attraverso i quali solo il proprietario dell'NFT potrà utilizzare e pubblicare sul suo profilo l'immagine. È come se il profilo di Whatsapp, in cui posso inserire l'immagine di qualunque opera, dalla Gioconda a una Marilyn, fosse accessibile solo per il proprietario dell'opera stessa. E tutto questo è possibile solo grazie al Web 3.

Ma non solo. Alcuni NFT offrono la possibilità di utilizzare l'immagine artistica per attività di merchandising, favorendo lo sviluppo del proprio prodotto che diventa più attrattivo per i fruitori iniziali degli NFT stessi e che, tendenzialmente, fanno parte di quella comunità composta da giovani che lavorano nei settori del design, della tecnologia o della finanza, e che prediligono passare del tempo utilizzando i videogiochi come Fortnite o Call Duty, solo per fare un esempio.

L'innovazione dirompente degli NFT è che per la prima volta un file digitale non può essere di proprietà contemporaneamente di due o più persone, e questo crea interesse e desiderio, un meccanismo antropologico presente in tutti i settori, non solo nell'arte o negli orologi, e che i brand conoscono molto bene; ricordiamo qualche anno le file per poter acquistare nei supermercati la novità di un biscotto ripieno di cioccolato, per non parlare di Apple e dei beni elettronici.

In alcuni NFT si notano richiami alle opere d'arte di artisti di epoche precedenti come Jeff Koons o Takashi Murakami, ed è impossibile non pensare a come erano state considerate stravaganti le opere di questi due artisti e come vengono invece valutate ora. Non si può non considerare che la storia possa ripetersi cosi come quando, nel 1905 a Parigi al Salone d'Autunno, i critici avessero etichettato alcuni artisti come belve.

Artisti che poi hanno prodotto immaginario collettivo, innovazione sociale, sguardo futurista ed economie miliardarie. Oggi potrebbe succedere che opere digitali – e non solo – potrebbero essere esposte nella dimora digitale nel mondo Metaverso e il proprietario, tramite il suo avatar, ne potrebbe illustrare la loro storia e il messaggio che contengono.

Si può quindi affermare che gli NFT, soprattutto quelli ibridi, grazie alla tecnologia degli smart contract, possono permettere lo sviluppo di nuove forme di coinvolgimento di comunità offrendo la possibilità di possedere contemporaneamente un'opera d'arte o un bene collezionabile (biglietto d'ingresso a tiratura limitata), di accedere a un evento specifico (inaugurazione esclusiva) di partecipare ai ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti o delle monografie , di far parte di un gruppo esclusivo, come quello dei sostenitori del restauro o della realizzazione di un progetto culturale, e molto altro ancora.

Il Web 3 è conseguentemente anche un'importante occasione per sviluppare iniziative di partenariato pubblico-privato: intorno ai temi e alle potenzialità di cui sopra si possono immaginare istituzioni e investitori che cooperano con l'obiettivo di finanziare, costruire e gestire infrastrutture o fornire servizi di interesse pubblico andando, in una prima fase, a coinvolgere necessariamente comunità prevalentemente composte da giovani, per esempio quelle che si misurano con concetti nuovi e dirompenti della proprietà digitale, e che cercheranno di esprimersi e di differenziarsi in nuovi ambienti anche e non solo tecnologici.

*a cura dell' Avv. Gianvirgilio Cugini, Membro della Commissione del Ministero della Cultura per l'elaborazione di linee guida operative in merito agli NFT's e alla criptoarte. Partner di Grimaldi Alliance

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©

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