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Il regime pilota per le infrastrutture di mercato basate su blockchain e altre DLT: un segnale per il settore finanziario europeo

Tale Regolamento mira a eliminare gli ostacoli normativi all'emissione e alla negoziazione di strumenti finanziari sotto forma di cripto-assets e a fare sì che le autorità dell'UE acquisiscano esperienza nell'utilizzo delle DLT nei sistemi multilaterali di negoziazione e di regolamento.

di Mariafrancesca De Leo e Bertone Biscaretti di Ruffia*

Il 2 giugno 2022 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento (UE) 2022/858 relativo a un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulle c.d. DLT (Distributed Ledger Technologies), la più note delle quali è la tecnologia blockchain.

Tale Regolamento mira a eliminare gli ostacoli normativi all'emissione e alla negoziazione di strumenti finanziari sotto forma di cripto-assets e a fare sì che le autorità dell'UE acquisiscano esperienza nell'utilizzo delle DLT nei sistemi multilaterali di negoziazione e di regolamento.

Si tratta della prima ad essere attuata tra le tre iniziative legislative annunciate dalla Commissione europea con il c.d. Digital Finance Package adottato il 24 settembre 2020.

La posizione delle istituzioni europee su Fintech e DLT
Le istituzioni europee hanno sottolineato che l'Unione ha un interesse politico nel promuovere l'adozione di tecnologie innovative nel settore finanziario.
Il preambolo del regolamento afferma chiaramente che, mentre molti cripto-assets possono esulare dall'ambito di applicazione dell'attuale legislazione in materia, molti altri si qualificano come strumenti finanziari ai sensi della legislazione dell'UE. Da ciò consegue che gli operatori del settore sono tenuti al rispetto di norme stringenti, incluse quelle che discendono dalla direttiva MiFID, pur operando in un quadro di notevole incertezza dovuta alla relativa novità delle tecnologie in questione.
Il regime pilota ideato dalle istituzioni europee ha proprio il fine di consentire l'evoluzione tecnologica del settore finanziario europeo, e quello delle DLT in generale, mantenendo un elevato livello di protezione degli investitori e tutelando l'integrità, la stabilità e la trasparenza del mercato.

Il regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulle DLT
Il regolamento stabilisce un quadro giuridico sperimentale per la negoziazione e il regolamento delle transazioni in quei cripto-assets che si qualificano come strumenti finanziari, e riguarda i sistemi multilaterali di negoziazione che ammettono alla negoziazione solo strumenti finanziari basati su DLT, così come i sistemi che regolano operazioni in strumenti finanziari basati su DLT contro pagamento o consegna.
Su queste premesse, vengono stabilite le norme e i requisiti riguardanti:

- la concessione di autorizzazioni ed esenzioni specifiche per il funzionamento delle infrastrutture di mercato DLT; -

- la gestione e la vigilanza delle infrastrutture di mercato DLT;

- la cooperazione tra i gestori di infrastrutture di mercato DLT, le autorità competenti e l'ESMA, l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati.

Il regime pilota così delineato entrerà in vigore a tutti gli effetti il 23 marzo 2023, mentre l'ESMA lavorerà alla stesura delle linee guida necessarie.

Altre iniziative legislative dell'UE nell'ambito del Digital Finance Package
Il regolamento in questione costituisce solo un primo passo nel processo di aggiornamento e adeguamento normativo che l'UE ha annunciato nel 2020 e che potrà avere un forte impatto sul mercato finanziario europeo.
Gli organi legislativi europei stanno attualmente discutendo due diverse proposte di regolamento che potrebbero essere approvate entro il 2023.
Si tratta della proposta di regolamento relativo ai mercati delle cripto-attività (c.d. MiCA), che mira a regolamentare i cripto-assets che non si qualificano come strumenti finanziari ai sensi del diritto dell'UE, e della proposta di regolamento relativo alla resilienza operativa digitale per il settore finanziario (s.c. DORA), che fornirà requisiti uniformi per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi utilizzati dagli operatori del mercato finanziario.

Prospettive future
I passi compiuti dalle istituzioni europee verso la costruzione di un quadro normativo che tenga conto degli sviluppi tecnologici, come le DLT e i cripto-assets, sono segnali dell'intenzione dichiarata dall'Unione Europea di rafforzare la propria competitività nei settori finanziario e tecnologico.
Tra l'altro, la tendenza che l'Unione Europea sta attuando con l'implementazione del Digital Finance Package deve essere vista alla luce del più ampio tentativo di rinvigorire il suo ruolo in diversi settori, attraverso la creazione di mercati unici digitali che consentano alle imprese e ai cittadini europei di sfruttare al meglio le innovazioni tecnologiche.
La comunicazione della Commissione "Plasmare il futuro digitale dell'Europa" e la proposta di un quadro normativo dell'Unione europea sull'Intelligenza Artificiale sono ulteriori segnali che l'Unione europea si è resa conto dell'estrema importanza di un quadro giuridico al passo con l'innovazione tecnologica.
Nel 2026, la Commissione europea sarà chiamata a valutare l'efficacia del regime pilota sulle infrastrutture DLT, che potrà essere esteso, modificato o reso permanente.
Se questo impegno darà i suoi frutti, gli operatori del settore finanziario potranno investire nella ricerca e nello sviluppo delle DLT e mettere a frutto questi sforzi in un contesto normativo più chiaro, rafforzando il loro ruolo in un settore che promette ampi margini di crescita.

*a cura di Mariafrancesca De Leo, partner, e Bertone Biscaretti di Ruffia, associate, di Greenberg Traurig Santa Maria

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