Giustizia

Governo: nuovo reato contro i rave party e rinvio riforma penale Cartabia

Sull'ergastolo ostativo approvato il testo della Camera della scorsa Legislatura. Sul fronte pandemia, anticipato al primo novembre lo stop dell'obbligo vaccinale per i sanitari

di Francesco Machina Grifeo

Via libera del governo al decreto legge su Giustizia e Covid. Il testo rinvia la riforma Cartabia sul processo penale al 30 dicembre; interviene sull'ergastolo ostativo (giudicato parzialmente illegittimo dalla Consulta) e, a sorpresa, introduce una nuova fattispecie di reato: "Invasione per raduni pericolosi" per contrastare il fenomeno dei cosiddetti rave party. La norma è stata approva a poche ore dalla conclusione, senza scontri, del raduno di Modena. Sul fronte pandemia, invece, è stato anticipato al primo novembre lo stop dell'obbligo vaccinale per i sanitari con conseguente reintegro, restano invece le mascherine negli ospedali.

A Via Arenula sono stati poi nominati tre sottosegretari: Francesco Paolo Sisto (Fi), che assumerà la carica di viceministro: Andrea Delmastro delle Vedove (Fdi) e Andrea Ostellari (Lega).

Rave party - Nonostante le prime dichiarazione del neo ministro della Giustizia Nordio avessero annunciato una "depenalizzazione", il primo Consiglio dei ministri ha approvato oggi un nuovo reato, l'articolo 434 bis del Codice penale, che consiste "nell'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l'ordine pubblico o l'incolumità pubblica o la salute pubblica". Chiunque organizza o promuove l'invasione è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all'invasione la pena è diminuita. E' sempre ordinata la confisca "delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato... nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell'occupazione".

"Interveniamo sulla materia con una norma che prevede un reato nuovo, quello di Invasione per raduni pericolosi", ha spiegato in conferenza stampa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Inizialmente – ha aggiunto - si era ragionato di intervenire su un'aggravante per il reato che già esiste, e cioè "Invasione di terreni ed edifici", ma abbiamo scelto di introdurre un reato nuovo e diverso per evitare che si inserisse tra i reati contro il patrimonio e non per l'incolumità pubblica". In passato, ha proseguito, "l'impressione che lo Stato italiano ha dato è di un lassismo sul tema del rispetto delle regole e della legalità". Ora "la volontà politica fa la differenza" e "il segnale è che non si può venire in Italia per delinquere".

Il Ministro dell'Interno Piantedosi spiega l'intervento normativo: "La norma prevede la fattispecie specifica delle invasioni di terreni ed edifici finalizzati a raduni di oltre 50 persone da cui possono derivare pericoli per l'incolumità pubblica, l'ordine pubblico o la sanità pubblica". "I requisiti di necessità e urgenza - ha aggiunto - li ravvisavamo nel fatto che probabilmente l'assenza di una disciplina normativa efficace nel nostro Paese ci rendeva particolarmente vulnerabili, come la cronaca degli ultimi anni testimonia".

Riforma penale Cartabia - Con riguardo invece al rinvio, sostanzialmente per motivi tecnici, di due mesi dell'entrata in vigore della riforma penale, sia Meloni che Nordio assicurano che non vi sarà alcun impatto sul Pnrr. "Non c'è alcun rischio che venga compromesso ", ha detto la premier Giorgia Meloni. Mentre il Guardasigilli ha spiegato che la decisione di rinviare riguarda "il funzionamento degli uffici giudiziari. Abbiamo convenuto di accogliere il grido di dolore delle procure che avevano manifestato l'impossibilità di adeguare la loro operatività alle risorse disponibili".

Diversamente, spiega Nordio: "Avremmo corso il rischio che per l'incompatibilità con le risorse disponibili, fosse inapplicabile. Questo rinvio di due mesi ci dà la possibilità di capire meglio le problematiche e di intervenire per la loro soluzione in vari modi sia amministrativa, sia coordinando i vari uffici giudiziari. Rischiavamo di assistere a una confusione normativa, perchè le procure avevano emanato circolari non sempre compatibili le une con le altre".

Ergastolo ostativo - Sull'ergastolo ostativo, Nordio spiega: "È stata accolta l'indicazione della Corte costituzionale che si sarebbe pronunciata su alcune criticità che riguardavano essenzialmente l'automatismo, cioè che per il semplice fatto di essere condannati per alcuni reati scattassero certi provvedimenti o limitazioni ai provvedimenti. Indicazione che è stata accolta e inserita nel decreto approvato. Non c'è più questo automatismo ma è devoluta al giudice tutta una serie di valutazioni".

Emergenza Covid - Riguardo invece i provvedimenti sul Covid, con lo stop a partire da domani, primo novembre, all'obbligo vaccinale anti Covid per medici e professioni sanitarie, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, afferma: "Crediamo fortemente che aver rimesso a lavorare nelle nostre strutture questi medici e questi operatori sanitari serva innanzitutto per contrastare proprio la carenza che si registra sul territorio". "Insieme al quadro epidemiologico – aggiunge -, la molla del provvedimento varato oggi in Cdm è anche un'altra: "Si aggiunge il problema grave della carenza di personale medico e sanitario nei nostri ospedali. Carenza che deriva da una programmazione evidentemente sbagliata negli ultimi 10 anni, con il ricorso sempre più frequente a medici extracomunitari oppure ai cosiddetti medici a gettone, che percepiscono emolumenti pari da 2 a 5 volte quelli percepiti dai medici che operano nel Servizio sanitario nazionale".

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