Arricchimento senza causa, alle Unite l’azione sussidiaria
L’azione di arricchimento senza causa (articolo 2041 del Codice civile) ha natura sussidiaria e cioè non può essere esperita quando al danneggiato spetta, per legge o per contratto, un altro rimedio risarcitorio. Il problema è se questo carattere di sussidiarietà debba essere considerato e, quindi, impedisca di esperire l’azione di ingiustificato arricchimento, anche nel caso in cui il diritto al risarcimento sia stato preteso adducendo una responsabilità precontrattuale o extracontrattuale del convenuto che il giudice abbia rigettato.
Saranno le Sezioni Unite a risolvere il dilemma se il primo presidente aderirà alla richiesta avanzata dalla Cassazione con l’ordinanza n. 5222/2023.
L’azione di arricchimento senza causa è normata dall’articolo 2041 del Codice civile, il quale dispone che chi, senza una giusta causa, si sia arricchito a discapito di un’altra persona è tenuto a indennizzare quest’ultima. Se il mio vicino di casa, che lavora all’estero, mi ha dato le chiavi del suo appartamento per casi di emergenza, ma io uso l’appartamento per locazioni brevi a sua insaputa, incassando il canone, non procuro danni al mio vicino, ma mi arricchisco alle sue spalle. Per questo la legge mi impone di restituire l’arricchimento ingiustificato. Si tratta però di un’azione “sussidiaria”, in quanto l’articolo 2042 del Codice civile la rende esperibile solo se il danneggiato non possa «esercitare un’altra azione per farsi indennizzare del pregiudizio subito». In altre parole, se il cliente consegna al falegname un carico di legname pregiato per ricavarne dei pezzi d’arredamento e il falegname lo usa per riscaldare il suo laboratorio, l’azione concessa al cliente non è quella di arricchimento del falegname ma è quella di inadempimento contrattuale del falegname. La sussidiarietà dell’azione di arricchimento senza causa (una clausola “di chiusura” per tutelare chi non abbia a disposizione altro rimedio) trova la sua essenza nell’idea che se fosse esperibile senza limitazioni, da un lato le azioni “tipiche” perderebbero di significato d’altro, il danneggiato potrebbe beneficiarie di un doppio indennizzo, il primo derivante dall’azione risarcitoria tipica e il secondo dall’azione di arricchimento ingiustificato.