Famiglia

Benefici economici ai fratelli della vittima del dovere solo se erano conviventi con il de cuius

Nei gradi di merito era stata data ragione ai fratelli senza considerare l'elemento della convivenza

immagine non disponibile

di Giampaolo Piagnerelli

I benefici economici legati al decesso di un pilota militare possono riguardare anche i fratelli nella misura in cui questi convivessero con la vittima o fossero a suo carico. Lo precisa la Corte di cassazione con la sentenza n. 11341/20. La Corte d'appello di Firenze, con sentenza n. 88 del 5 febbraio 2015, confermava la decisione del tribunale di Pisa nella parte in cui aveva accolto la domanda proposta nei confronti del ministero della Difesa e del ministero degli Interni da due soggetti che risultavano esser fratelli superstiti di un cadetto dell'Accademia militare di Livorno, deceduto il 3 marzo 1977 durante un volo di addestramento.

I due germani avevano chiesto l'accertamento in capo al defunto dello status di vittima del dovere ex articolo 1, comma 564 della legge 266/05 e l'attribuzione in loro favore dei conseguenti benefici. Il punto più importante della decisione è rappresentato dal quarto motivo di appello. In particolare i due dicasteri ricorrenti hanno precisato che tra i superstiti della vittima del dovere, destinatari dei benefici vanno compresi anche i fratelli e le sorelle solo però se conviventi e a carico del de cuius e che di tale convivenza deve esserne fornita la prova. La Cassazione ha ritenuto il motivo fondato. E questo perchè i Supremi giudici hanno inteso dare continuità all'orientamento delle Sezioni unite (sentenza 25 settembre 2018 n. 22753) che in un caso simile a quello odierno hanno riconosciuto in base all'articolo 6 della legge 466/1980, il diritto a percepire l'indennità ai fratelli quali superstiti della vittima del dovere solo e nella misura in cui convivessero o fossero a carico del defunto.

La Cassazione ha ribadito che i benefici concessi in virtù del principio assistenziale di cui agli articoli 4, 32 e 38 della Costituzione, vanno a favore dei superstiti che in qualche modo godevano o comunque contavano sul reddito del soggetto colpito dall'evento. E sotto questo profilo la posizione dei fratelli non è comparabile a quella del coniuge e dei figli della vittima con un evidente diritto di prelazione in favore di questi ultimi.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©