Cartabia: necessaria una revisione complessiva del ruolo della magistratura onoraria
E in un incontro con l'Anm il ministro ha assicurato che saranno prorogate le norme sui processi legate all'emergenza Covid
Dopo la sentenza della Consulta sui giudici onorari il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, prospetta una revizione complessiva delle regole. E lo fa al Senato durante le comunicazioni alla commissione Giustizia sul programma di governo.
Il ministro ricorda che «proprio ieri è stata depositata una importante sentenza della Corte costituzionale, la numero 41 del 2021, che chiarisce il quadro costituzionale entro il quale deve essere definito il ruolo della magistratura onoraria. Occorrerà considerarla approfonditamente, e assicurarle tempestivamente il necessario seguito a livello legislativo. A una prima lettura si tratta di una decisione dalle molte implicazioni».
La sentenza della Consulta
La sentenza da un lato dichiara l'illegittimità costituzionale delle disposizioni del 2013 che prevedono e regolano le funzioni dei magistrati onorari ausiliari di Corte d'appello dall'altro dà tempo al governo fino al 31 ottobre 2025 per trovare una soluzione legislativa. «È evidente - precisa Marta Cartabia - che questo pronunciamento esigerà una revisione complessiva del ruolo della magistratura onoraria nell'ordinamento. Il contributo offerto dalla magistratura onoraria in molti ambiti, e ampliato soprattutto negli anni più recenti anche in vista dello smaltimento degli arretrati che gravano sul sistema giustizia del nostro paese, potrà e dovrà in prospettiva essere circoscritto solo a determinati tipi di funzioni, secondo le indicazioni rigorosamente tracciate dalla Corte».
Il ministro inoltre rassicura che «l'attività sin qui svolta dai giudici onorari presso le Corti d'appello non è esposta a censure di invalidità». E ricorda inoltre che «la Corte costituzionale ha tracciato un "perimetro invalicabile" entro il quale può operare la magistratura onoraria, identificandolo "nella figura del giudice monocratico di primo grado, il quale, solo a determinate condizioni e in via di supplenza, può anche partecipare allo svolgimento di funzioni collegiali di tribunale" (par. 19)».
Le questioni retributive e pensioniste
Infine il ministro della Giustizia sottolinea che «questo versante degli interventi che si renderanno necessari da parte del Governo, peraltro, dovranno affiancarsi all'ormai ineludibile problema delle tutele professionali, retributive e pensionistiche dei magistrati onorari che da tempo sono stati portati all'attenzione del Parlamento e ormai formano oggetto di svariati pronunciamenti di giudici interni e della stessa Corte di giustizia dell'Unione europea».
Sei luglio, fare presto riforma
Le parole del ministro Cartabia sono "la conferma importante della lettura positiva che il Movimento Sei Luglio ha dato alla sentenza della Corte Costituzionale, ed erano attese forse più della sentenza stessa. Ma danno anche ragione alla fiducia riposta fin da subito nella Ministra, che oggi, infatti, ha evidenziato la necessità di riconoscere ai magistrati onorari attualmente in servizio le 'tutele lavorative' con una chiarezza che fa entrare nella vertenza una luce nuova». Lo afferma Sei Luglio, uno dei movimenti rappresentativi della magistratura onoraria, che ora chiede a Cartabia di occuparsi in prima persona e in tempi stretti della riforma, che va «varata prima del 15 agosto 2021, termine che segnerebbe il completamento dell'entrata in vigore della riforma Orlando, criticata coralmente da tutti i capi degli uffici per gli effetti dirompenti sull'amministrazione della giustizia».
L'incontro con l'Anm
Saranno prorogate le norme sui processi legate all'emergenza Covid. Lo ha detto Marta Cartabia in un incontro con i vertici dell'Associazione nazionale magistrati, secondo quanto riferito in una nota dallo stesso sindacato delle toghe, che definisce il colloquio tra la ministra, il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia, il segretario generale Salvatore Casciaro e la vice presidente Alessandra Maddalena "positivo e costruttivo sotto vari punti di vista". La disciplina emergenziale scadrà il 30 aprile.E "la Guardasigilli, consapevole delle esigenze organizzative degli uffici giudiziari sottese all'istanza dell'An e dell'urgenza di provvedere, ha fatto presente che è allo studio in tempi rapidi un intervento che tenga conto della necessità di prorogare la vigenza della normativa emergenziale". Nell'incontro sono stati affrontati anche "i temi della vaccinazione del personale del comparto Giustizia alla luce del nuovo Piano strategico vaccinale"
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