La sentenza n. 3755 del 2025 non si discosta dall'alveo di un plesso di principi che assegna alla fattispecie concorsuale ex art. 110 Cp la funzione - in ossequio a risalente e autorevole dottrina - di operare da moltiplicatore delle fattispecie monosoggettive che devono essere declinate a secondo del contributo morale o materiale che il concorrente (qualificato o meno) reca alla commissione del reato.
L'impatto mediatico della vicenda, e le dispute che ne sono seguite, restano interamente tra le riga, nel metatesto si direbbe, di una sentenza che si confronta al massimo livello possibile con le articolate e certo insidiose difese tecniche dell'imputato, articolatesi in decine di motivi di impugnazione.
La trama della decisione
La trama della decisione è fitta di importanti richiami a principi costitutivi della responsabilità concorsuale e ne traccia un perimetro che non può ritenersi circoscritto al solo delitto ex articolo...
Contro l'abuso dei decreti d'urgenza ruolo sempre più attivo della Consulta
di Giulio M. Salerno - Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l'Università di Macerata