Civile

Cassazione: in vigore le nuove voci di classificazione per i ricorsi civili

La Cassazione informa che dal 1° gennaio 2023 sono in vigore le nuove voci di classificazione per i ricorsi civili. Introdotte novità su liti con il fisco, codice crisi d'impresa e un nuovo atto endoprocessuale

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di Marina Crisafi

In vigore dal 1° gennaio 2023 le nuove voci di classificazione per i ricorsi civili per Cassazione. Lo rendono noto la stessa Suprema Corte con un avviso ufficiale e il portale dei servizi telematici del ministero della Giustizia (Pst).

Cosa cambia
L'elenco aggiornato delle voci di classificazione è contenuto nella versione 13 degli schemi XSD per il deposito degli atti nel processo telematico di legittimità.
Come evidenziato nello schema allegato, rispetto alle versioni precedenti, vengono eliminate una serie di materie (quelle con i codici compresi tra il numero 154 e il numero 203). Al loro posto vengono introdotte 19 nuove materie con codici compresi tra il numero 204 e il numero 222, riguardanti per lo più ricorsi in materia tributaria.
Nel namespace http://schemi.processotelematico.giustizia.it/cassazione/parte/v13 è stato modificato il tipo enumerato "MaterieRicorso" del file tipi-base.xsd che contiene l'elenco delle voci di classificazioni dei ricorsi assegnati alle sezioni civili della Corte di Cassazione.
Le novità riguardano essenzialmente le liti con il fisco e il codice della crisi d'impresa.

Nuovo atto endoprocessuale
Non solo, oltre alle nuove materie, la versione 13, contiene anche un nuovo atto endoprocessuale previsto dalla riforma del codice di procedura civile introdotta dal Dlgs 149/2022, attuativo della legge n. 206/2021.
Si tratta di una nuova tipologia di atto di parte, introdotta nel namespace, denominata "IstanzaOpposizione380bis" per l'opposizione della parte ricorrente alla proposta di definizione anticipata del giudizio ex articolo 380 bis.
Trattandosi di atto endoprocessuale, avvisano dal Pst giustizia, sarà necessario che contenga sempre l'elemento "Procedimento" indicante il ricorso di destinazione.
Il procedimento previsto dall'articolo 380 bis c.p.c., infatti, si legge, "prevede che il presidente della sezione o un consigliere da questo delegato, nel caso ravvisi l'inammissibilità, l'improcedibilità o la manifesta infondatezza del ricorso, formuli una sintetica proposta di definizione del giudizio che viene comunicata ai difensori delle parti; la parte ricorrente, entro 40 giorni dalla comunicazione della proposta, con istanza sottoscritta dal difensore munito di una nuova procura speciale, può opporsi chiedendo la decisione".

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