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ChatGpt supera l'esame d'avvocato - Gagliardi (Deloitte): "Voti bassi ma l'ha passato"

''Se l'avvocatura abdica alla trasformazione, il rischio è che ci sia un impatto ancora più travolgente sulla professione dell'avvocato"

''ChatGPT ha passato l'esame da avvocato in America, non con altissimi voti ma l'ha passato; quindi significa che la macchina ha risposto alle stesse domande a cui rispondono le persone, gli esseri umani per diventare avvocati''. Lo ha detto Carlo Gagliardi Managing Partner di Deloitte Legal – durante il primo appuntamento dell'evento Forum Legal Next - che ha preso il via a Milano.

''Ora questo - ha sottolineato - significa che ChatGPT farà l'avvocato al posto degli uomini? No, non adesso. Un'altra notizia è che un avvocato newyorkese si era presentato in aula depositando un atto scritto da ChatGPT che però si era palesemente inventata dei precedenti, quindi è chiaro che la macchina deve essere controllata. Può essere un ausilio all'attività dell'avvocato (e non solo dell'avvocato), ma oggi non può essere pensata come un'attività sostitutiva. Il mio auspicio è che questo non lo sia mai, nel senso che se l'uomo è in grado di condurre questo processo di innovazione, sarà uno strumento a supporto all'evoluzione dell'avvocatura''.

Secondo Gagliardi ''se invece l'avvocatura abdica alla conduzione di questo processo di trasformazione o perché si protegge, o perché è concentrata su altri temi e lascia che altri (i colossi della tecnologia o chi ha capacità di investimento significative), entrino nell'ambito della consulenza legale allora il rischio è che ci sia un impatto ancora più significativo e ancora più travolgente sulla professione dell'avvocato. ChatGPT non è la fine, ma l'inizio di questa tipologia di evoluzione e come sempre accade nella tecnologia, noi purtroppo tendiamo a sovrastimare gli effetti della tecnologia nel breve periodo, ma tendiamo a sottostimarli nel lungo periodo e quindi l'impatto di ChatGPT nel lungo periodo, parliamo dei prossimi cinque otto anni''.