Giustizia

Concorso in magistratura, verso la riforma: valorizzati tirocinanti e Ufficio del processo

Per l'esame, l'idea è quella di prevedere tre elaborati scritti ed una riduzione delle materie orali

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di Francesco Machina Grifeo

Le scoperture di organico - su 10.751 posti in pianta, i magistrati effettivamente in servizio sono solo 9.131 -, ma anche i risultati deludenti dell'ultimo concorso in magistratura per 310 posti – 88 idonei su 1.532 buste esaminate – spingono per una rapida riforma dell'accesso. Dopo l'allarme del Csm che a causa della "grave scopertura" ha chiesto, con una delibera approvata all'unanimità, di riaprire i bandi ai neo-laureati in giurisprudenza e ripristinare la prova scritta tradizionale sin dal prossimo concorso, arrivano i primi dettagli delle ipotesi di lavoro messe a punto dalla Ministra Marta Cartabia e contenuti nella riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario. A brevissimo, del resto, si attende la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del nuovo bando per il maxi-concorso da 500 posti.

Ad occuparsi della riforma dell'accesso in magistratura è l'articolo 4 della bozza di riforma. Via Arenula, proprio guardando ai dati del concorso di luglio, riconosce che la selezione costituisce un grave problema che va affrontato sia sul versante della formazione che dell'esame vero e proprio.

Si sta dunque lavorando ad una proposta articolata su tre livelli. La prima innovazione sarebbe quella di prevedere l'accessibilità al concorso direttamente dopo la laurea, superando il sistema precedente: dottorato, esame di avvocato, scuole di specializzazione. Il secondo punto che potrebbe avere un grosso impatto vista la platea dei soggetti coinvolti è la "valorizzazione" dei tirocini formativi (18 mesi di stage presso gli uffici giudiziari per i laureati più meritevoli ) e dell'esperienza nell'ufficio per il processo (che in due tranche coinvolgerà oltre 16mila neolaureati). Intanto, a fine novembre si è concluso il primo concorso per oltre 8mila posti presso gli Upp, gli idonei in questo caso sfiorano i diecimila.

La centralità dell'Ufficio del processo è uno dei passaggi chiave voluti dalla Ministra Cartabia per la riduzione dei tempi della giustizia e lo smaltimento dell'arretrato. A più riprese la Ministra ha affermato che non sarà una "meteora" e che, sia pure con numeri diversi, in futuro si procederà ad una stabilizzazione dell'Ufficio, mentre la relativa esperienza potrà essere "valorizzata" nei futuri concorsi.

Ebbene nelle bozze di riforma per la prima volta compare nero su bianco una sorta di "corsia preferenziale" per chi ha già lavorato, sia a pure a tempo determinato e in funzione di supporto, fianco a fianco con un magistrato. Inoltre, sul piano della formazione, viene prevista l'attribuzione alla Scuola Superiore della Magistratura dell'organizzazione di corsi di preparazione al concorso per i tirocinanti e per chi abbia svolto funzioni nell'ufficio per il processo.

Ancora di recente Cartabia aveva sottolineato: "Troppe volte i concorsi non riescono a selezionare neppure un numero di candidati sufficienti, un dato che segnala un problema che deve essere affrontato". E questo percorso: tirocinio e/o ufficio del processo più Scuola superiore della Magistratura potrebbe essere una prima risposta.

Infine, l'esame vero e proprio: l'idea è quella di prevedere tre elaborati scritti ed una riduzione delle materie orali.

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