Civile

Conte blinda il Natale, tutte le limitazioni a visite e spostamenti

Non ci si potrà muovere dal proprio comune il 25, 26 e 31 dicembre. Quarantena per chi va all'estero

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Il governo blinda il Natale imponendo il divieto di spostamento anche tra i Comuni per il il giorno di Natale, Santo Stefano e Capodanno. "Abbiamo evitato il lockdown generalizzato - sintetizza all'ora di cena il premier Giuseppe Conte - ma ora non dobbiamo abbassare la guardia. Dobbiamo scongiurare una terza ondata che potrebbe arrivare già a gennaio e non essere meno violenta della prima".

Il decreto legge "cornice", già in vigore, e il Dpcm valido dal 4 dicembre fino al 15 gennaio, contengono tutte le restrizioni già annunciate nei giorni scorsi e nessuna delle 'concessioni' che erano state ipotizzate o chieste dai governatori. Niente centri commerciali aperti nei fine settimana e nei festivi, ristoranti chiusi la sera, niente sci fino al 7 gennaio, quarantena per chi viene dall'estero.

Vietate le feste nei luoghi al chiuso e all'aperto. Con riguardo alle abitazioni private, poi "è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza".

Ma è sulle misure previste dal 21 dicembre al 6 gennaio che si è acceso lo scontro più duro. Chi va all'estero dovrà poi rimanere due settimane in quarantena. L'obbligo di quarantena varrà anche per chi arrivi da Paesi Ue. L'obbligo però non si applica a chi viaggi per lavoro, per ragioni di "assoluta urgenza, esigenze di salute, esigenze di studio, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza".

Chi decide di passare l'ultimo dell'anno in albergo dovrà cenere in camera ma soprattutto non ci si potrà muovere dal proprio Comune a Natale, Santo Stefano e Capodanno, giorno questo in cui anzi il coprifuoco sarà posticipato dalle 5 alle 7. Unica concessione, l'apertura dei ristoranti a pranzo il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, anche se il divieto di muoversi sarà comunque un ostacolo.

Il testo finale del nuovo dpcm conferma alle superiori la didattica in presenza al 75% dal 7 gennaio 2021. Nella prima versione del testo, inviata alle Regioni, era prevista la didattica a distanza al 50%. Fino al nuovo anno, anche nelle aree gialle i liceali continueranno a fare Dad al 100%. "Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado - si legge - adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l'attività didattica in presenza".

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