Civile

Controllante e controllata: possibile sdoppiamento dei contenziosi anche se l'accertamento è unico

Le due spa hanno presentato istanza di rimborso per un importo prossimo ai 18 mila euro

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Tra società controllata e controllante ai fini fiscali non deve esserci necessariamente un litisconsorzio necessario, ben potendo le due realtà avere un'autonomia tributaria pur in presenza di un accertamento unico. Lo chiarisce la Cassazione con l'ordinanza n. 235/21.

I fatti. Allabase della pronuncia era ravvisabile una situazione in cui compariva una Spa in qualità di controllante e un'altra - incorporante altra azienda - quale società controllata. Le due aziende al fine di rettificare un errore nella dichiarazione Iva relativa all'anno 2005 hanno presentato istanza di rimborso per circa 18mila euro. In primo grado la Ctp aveva dato ragione e quindi confermato la restituzione della cifra appena richiamata solo per la società controllata e non per la controllante. Quest'ultima ha presentato ricorso in Ctr vincendo contro il Fisco. I Supremi giudici hanno rilevato che per quel che concerne la controversia in esame, relativa alla dichiarazione 2005 per l'anno 2004 non trova applicazione l'attuale articolo 40-bis del Dpr 600/1973 che ha introdotto l'accertamento con unico atto, superando la complessa articolazione dello stesso su due livelli e la previsione del litisconsorzio necessario tra consolidante e consolidata. Nella sentenza di legittimità emerge che l'erronea lamentata attribuzione alla pronuncia resa dalla Ctp Milano nel processo tra controllata e Agenzia delle entrate (secondo cui gli effetti favorevoli possono beneficiare anche la controllante) rappresenta un error in iudicando e non un error in procedendo.

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