Penale

Conviventi, esimente per favoreggiamento

Le Sezioni unite estendono la causa di non punibilità prevista per coniuge e prossimi congiunti

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di Patrizia Maciocchi

Va estesa anche al convivente more uxorio l’esimente che consente ai prossimi congiunti di restare impuniti in caso di favoreggiamento. Questa la decisione delle Sezioni unite e anticipata da un’informazione provvisoria. A porre la questione era stata la sesta sezione penale con l’ordinanza interlocutoria 1825/2019. I giudici del rinvio chiedevano di sciogliere il contrasto sull’applicabilità o meno della causa di non punibilità (articolo 384, comma 1 del Codice penale) anche alle coppie di fatto. Un’opportunità esclusa dalla giurisprudenza maggioritaria, secondo la quale la scriminante che opera per il coniuge, anche se separato, e per i prossimi congiunti, non sarebbe estensibile. Un eventuale identico trattamento sarebbe infatti riservato al legislatore, vista la tassatività della norma. Secondo l’orientamento dominante la speciale tutela - riconosciuta anche dalla Carta - alla famiglia, legittima anche nell’ordinamento penale soluzioni legislative differenziate. A supporto di questa tesi anche le sentenze con le quali la Consulta ha considerato non illegittima l’esclusione dei conviventi dal novero dei prossimi congiunti.

Due sole decisioni innovative avevano affermato la possibilità di allargare la scusante, valorizzando il concetto dinamico di famiglia. Conclusione alla quale non sarebbe di ostacolo neppure il Dlgs 6/2017 che, armonizzando la materia penale con la legge Cirinnà, ha equiparato ai coniugi solo gli uniti civilmente. Le Sezioni unite hanno scelto l’indirizzo “nuovo”. Per conoscere le ragioni bisognerà attendere le motivazioni.

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