Dal notaio si firma il “mandato di protezione” per futura incapacità
Lo strumento che verrà presentato oggi a Milano consente di scegliere a chi affidarsi in caso di perdita della capacità di autodeterminazione
Uno strumento di prevenzione per rispondere alle esigenze di una società che invecchia e che mette al centro la tutela personale e patrimoniale, permettendo all’individuo di anticipare decisioni fondamentali per la propria vita e la gestione dei propri beni. Serve a questo lo strumento giuridico che verrà presentato oggi a Milano in occasione del convegno “Il mandato di protezione per futura incapacità: diritto vigente e possibili riforme” organizzato dal Consiglio Notarile di Milano e dal Comitato regionale notarile Lombardo con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato.
La misura, già diffusamente applicata in altri Stati europei come Francia, Spagna e Germania, andrebbe ad integrare il nostro ordinamento che finora non ha ratificato la Convenzione internazionale dell’Aja del 2000 per la protezione degli adulti vulnerabili.
Alla luce dei dati sull’invecchiamento della popolazione, si legge in un comunicato del notariato, incentivare delle alternative valide agli istituti vigenti e tradizionali - come la tutela e la curatela, ormai in disuso, e la nomina dell’amministratore di sostegno - risulta essere un’urgenza. L’Istat stima, infatti, che la quota di individui di 65 anni o più passerà dal 23,5% (2021) al 34,9% nel 2050. La tutela delle persone anziane e vulnerabili diventerà quindi un tema ancora più centrale nei prossimi anni, soprattutto perché, sempre da una stima dell’Istat, risulta che nel 2043 gli anziani in una condizione di solitudine saranno 6,2 milioni.
In questo scenario, il Notariato è intervenuto con lo studio n. 114-2023/C sostenendo che il mandato di protezione per futura incapacità sia applicabile – richiamato il principio del “ragionevole accomodamento” -anche nel nostro ordinamento. Una soluzione con cui, con l’intervento del notaio, ognuno può scegliere - in anticipo rispetto alla possibile insorgenza di un’incapacità di intendere e volere – a chi affidare la gestione dei propri interessi personali e patrimoniali, senza necessità di una nomina da parte dal giudice. In attesa dell’intervento del legislatore, che potrebbe approntare anche adeguate ed opportune forme di pubblicità, è quindi possibile individuare con un atto negoziale il soggetto incaricato della gestione dei propri interessi.
Il mandato di protezione futura riguarda tanto la cura della persona quanto dei beni patrimoniali, quindi l’amministrazione dei beni mobili e immobili; questi ultimi in particolare continuano ad essere l’investimento principale per gli italiani. Secondo il rapporto 2022 dell’Istat e della Banca d’Italia sulla ricchezza dei settori istituzionali, le abitazioni rappresentano circa la metà della ricchezza netta delle famiglie (€5.163 miliardi su €10.422 miliardi). Nello specifico, l’80,47% delle famiglie italiane (circa 20,36 milioni di famiglie) sono proprietarie della casa in cui abitano. Inoltre, su un totale di 8,36 milioni di persone che vivono da sole, 4,12 milioni hanno 65 anni o più e di queste ben l’88,6% (circa 3,68 milioni) è proprietaria della casa in cui abita.