Professione e Mercato

Direttiva tirocini, Aiga: per i professionisti serve una norma specifica

Lo scrive Carlo Foglieni, presidente dell’Associazione, aggiungendo che si deve tenere conto delle peculiarità delle professioni

“Riteniamo che applicare sic et simpliciter alle libere professioni la Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 2024/0068 del 20.3.2024, relativa al miglioramento e alla garanzia del rispetto delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini (“direttiva sui tirocini”), non sia la strada più opportuna per prevedere le necessarie tutele anche per i tirocini professionali. Tale esigenza può, invece, essere soddisfatta prevedendo una disciplina ad hoc: in primo luogo mediante l’elaborazione di proposta di direttiva calibrata sul mondo delle professioni intellettuali; in secondo luogo, o in alternativa, inserendo nella Direttiva uno specifico e dettagliato articolato normativo che tenga conto delle particolarità delle libere professioni”.

Lo scrive Carlo Foglieni, presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) nelle osservazioni alla proposta di direttiva elaborate dalla giunta nazionale AIGA presentate all’onorevole Zingaretti, relatore sugli stage per la Commissione Cultura al Parlamento europeo. Lo stesso evidenzia come, al fine di riconoscere la giusta e dovuta dignità al tirocinio professionale, “sarebbe opportuno potenziare i contributi per tirocini delle professioni ordinistiche mediante i diversi fondi europei, ad esempio il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e del Fondo Europeo di sviluppo regionale (FESR), da erogarsi attraverso le regioni”.

Un tema emerso anche nella giornata di ieri nel corso dell’evento “I professionisti e l’Europa delle competenze”, tenutosi in diretta dal Parlamento Europeo con la partecipazione di diversi rappresentanti delle professioni. “Trovare una definizione comune europea del concetto di libero professionista – aveva affermato Foglieni -, anche mediante l’adozione di uno Statuto europeo delle libere professioni, è una necessità”.

“Le libere professioni – ha proseguito – si caratterizzano per determinati elementi che le differenziano inevitabilmente dalle altre attività economiche. Non possono essere equiparate alle imprese né alle altre professioni regolamentate e definite dalla direttiva 2005/36/CE, ma necessitano di una specifica disciplina che ne valorizzi il carattere pubblicistico”.

Tornando alla questione dei tirocini, Foglieni ha poi richiamato “la necessità di facilitare la mobilità degli aspiranti avvocati, consentendo loro di svolgere, con un sostegno economico, periodi di formazione presso studi professionali di altri Stati membri, un ‘Erasmus delle libere professioni’ potenziato rispetto a quello di sei mesi già oggi parzialmente previsto. Infine, sarebbe opportuno promuovere la creazione di una Scuola Forense Europea in cui formare professionisti qualificati sul funzionamento delle istituzioni europee”.

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