È inefficace l'ordine di disinvestimento titoli proveniente dal coniuge non titolare del contratto
Contratti bancari - Deposito titoli in amministrazione - Ordine di disinvestimento titoli - Coniuge non legittimato a disinvestire i titoli - Responsabilità della banca - Forma scritta - Necessaria
In assenza di una formale procura conferita da parte attrice al marito, l'ordine di disinvestimento da quest'ultimo inviato via fax alla banca deve considerarsi inefficace. Infatti, il soggetto non era legittimato in quanto non titolare del contratto, né poteva considerarsi sanante la conferma telefonica della moglie, in quanto priva della forma necessaria. Anche i precedenti colloqui orali svoltisi tra i coniugi e il funzionario di banca presso la filiale della Banca appaiono del tutto irrilevanti ai fini della valutazione della legittimità dell'ordine di disinvestimento, proveniente dal solo marito non titolare del contratto.
• Corte di cassazione, Civile, Sezione 1, Ordinanza del 10 febbraio 2022, n. 4395
Contratti in genere - Rappresentanza - Contratto concluso dal falso rappresentante (rappresentanza senza poteri) - Ratifica forma della ratifica - Forma del negozio da ratificare richiesta 'ad probationem' - Ratifica 'per facta concludentia' - Ammissibilità - Presupposti
La ratifica del negozio concluso dal "falsus procurator", se la forma scritta è per lo stesso richiesta "ad probationem", può avvenire anche per "facta concludentia", purché risultanti da atti scritti.
• Corte di cassazione, Civile, Sezione 3, Ordinanza del 6 luglio 2020, n. 13855
Contratti in genere - Rappresentanza - In genere principio dell'apparenza del diritto e dell'affidamento - Applicabilità - Condizioni - Buona fede del terzo - Comportamento colposo del rappresentato - Necessità
In tema di rappresentanza, possono essere invocati i principi dell'apparenza del diritto e dell'affidamento incolpevole allorché non solo vi sia la buona fede del terzo che ha stipulato con il falso rappresentante, ma anche un comportamento colposo del rappresentato, tale da ingenerare nel terzo la ragionevole convinzione che il potere di rappresentanza sia stato effettivamente e validamente conferito al rappresentante apparente.
• Corte di cassazione, Civile, Sezione 3, Sentenza del 13 luglio 2018, n. 18519
Contratti in genere - Rappresentanza - Contratto concluso dal rappresentante - Capacità del rappresentante e del rappresentato - Incapacità d'intendere e di volere del rappresentato - Annullamento della procura - Conseguenze - Contratto stipulato dal rappresentante - Rappresentanza senza potere - Configurabilità - Sussistenza - Applicabilità dell'art. 1389 cod. civ. - Esclusione
Il contratto stipulato dal rappresentante, in forza di procura a vendere che sia stata annullata per incapacità d'intendere e di volere del rappresentato, ai sensi dell'art. 428, primo comma, cod. civ., deve ritenersi concluso da rappresentante senza potere, rimanendo estraneo alla disposizione di cui all'art. 1389 cod. civ., la quale disciplina la diversa ipotesi del contratto stipulato dal rappresentante in forza di procura validamente conferitagli dal rappresentato.
• Corte di cassazione, Civile, Sezione 2, Sentenza del 9 marzo 2012, n. 3787
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