Professione e Mercato

Esame d'avvocato, Associazioni dei praticanti unite per l'orale abilitante: no a discriminazioni

Richiesta motivata con "il diritto alla salute dei candidati e delle loro famiglie", per non ritardare l'accesso alla professione e per non discriminare i legali

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di Francesco Machina Grifeo

Si contrappongo ormai due fronti per contrastare il possibile impatto dell'impennata dei contagi sugli scritti dell'esame di abilitazione alla professione forense, ancora calendarizzati per il 15-16-17 dicembre prossimi. Da una parte, i soggetti istituzionali dell'Avvocatura – Cnf, Ocf ed Aiga – schierati per non cambiare le regole dell'esame, impegnati dunque nella ricerca di possibili soluzioni organizzative come per esempio la delocalizzazione delle prove presso i fori di appartenenza, speciali misure di sicurezza e infine, come extrema – ma sempre più probabile - ratio un rinvio al 2021. Dall'altra, le Associazioni che riuniscono i praticanti avvocati, molte di queste sorte spontaneamente anche come gruppi sui social , che tornano a chiedere l'esame orale abilitante come unica via "per l'adeguata tutela del diritto alla salute dei candidati ed elle loro famiglie" e per non ritardare l'accesso alla professione.

E sono tante le sigle - AIPAVV– Associazione Italiana Praticanti Avvocati; LIGAVV Libera e Giovane Avvocatura; UPA–Unione Praticanti Avvocati; APRA-Palermo; Coordinamento giovani giuristi italiani – Co.gi.ta; Comitato per l'Esame d'Avvocato; GenerazioneY; Link–Coordinamento Universitario; Comitato No Riforma Forense - che oggi hanno apposto la firma sotto un comunicato che chiede al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, di disporre "eccezionalmente ed in tempi adeguati modalità di svolgimento della sessione dell'esame di abilitazione 2020 mediante prove in forma orale anche per via telematica".

La risposta dopo il rinvio della settimana scorsa, è attesa per mercoledì prossimo per bocca del sottosegretario Vittorio Ferraresi. Certo è che arriverà quando ormai sarà stata varato – tra stasera o al massimo domani mattina – il nuovo Dpcm con misure ancora più restrittive su spostamenti ed attività consentite.

Il comunicato congiunto delle Associazioni - anche "nella prospettiva di promuovere la formazione di un unico organismo rappresentativo nazionale" -, segue alla recente presa di posizione "in seno alle istituzioni forensi" di "valutare un rinvio delle prove". Non si capisce – proseguono - perché i "Praticanti Avvocati debbano costituire la sola categoria esclusa dall'adozione di soluzioni alternative di sicurezza". Il riferimento è alle altre professioni ordinistiche – dagli ingegneri ai commercialisti (in tutto 14) – che invece anche per la seconda sessione 2020 stanno per partire con la sola prova orale a distanza.

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