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Esame d'avvocato, la riforma Cartabia debutta nella 2° prova orale

La Commissione centrale puntualizza che l'esclusione valeva solo per il primo orale, in quanto "la preparazione dei candidati per la Seconda Prova non può prescindere dalla conoscenza dell'ordinamento vigente"

di Francesco Machina Grifeo

È stato pubblicato, nel sito della Giustizia, il verbale, della Commissione Centrale, con l'indicazione dei criteri per la valutazione dei candidati ammessi alla seconda prova orale dell'esame per l'iscrizione nell'Albo degli Avvocati sessione 2022. Principale novità l'ingresso delle riforme Cartabia tra gli argomenti che i candidati devono conoscere.

La Commissione per prima cosa ricorda che secondo le specifiche previsioni dell'articolo 2, comma 7, del Dl 31/2021 nonché dell'articolo 2, comma 3 del Dm 16 settembre 2022, la seconda prova orale consiste: a) nella discussione di brevi questioni relative a cinque materie preventivamente scelte dal candidato; b) nella dimostrazione di conoscenza dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato.

Considerata poi la sostituzione dei tre elaborati scritti con unica Prima Prova, in forma orale, e la diversa articolazione delle materie della Seconda Prova si esclude la "necessità di richiamo, in occasione della Seconda Prova, alle risultanze della Prima Prova", mentre "la ridotta composizione delle Sottocommissioni comporta la diversa articolazione del punteggio minimo di valutazione della idoneità del candidati".

Con determinazione del 2 febbraio scorso, la Commissione aveva ritenuto opportuno "che non venissero sottoposti ai candidati quesiti che involgessero in modo diretto la trattazione di istituti modificati o introdotti dalle riforme di cui al d.lgs. n. 149 del 2022 e al d.lgs. n. 150 del 2022, di recente approvazione", tale esclusione tuttavia è destina "a valere esclusivamente per la Prima Prova".
Infatti, una delle questioni oggetto della Seconda Prova "deve vertere sul diritto processuale civile o penale (oltre che, va aggiunto, sul diritto civile e/o sul diritto penale), implicando pertanto di necessità anche la conoscenza delle riforme in parola". Viene dunque confermato che i decreti Cartabia saranno materia di esame "dovendosi più in generale puntualizzare che la preparazione dei candidati per la Seconda Prova non può prescindere dalla conoscenza dell'ordinamento vigente".

Per il resto, si confermano i criteri di valutazione normativamente previsti, e cioè: a) chiarezza, logicità e rigore metodologico dell'esposizione; b) dimostrazione della concreta capacità di soluzione di specifici problemi giuridici; c) dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici trattati; d) dimostrazione della capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarità; e) dimostrazione della conoscenza delle tecniche di persuasione e argomentazione.

A tali criteri va aggiunta la dimostrazione di possedere c apacità di sintesi. Infine, si ribadisce "la necessaria conoscenza, da parte degli aspiranti avvocati, dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato".