Rassegne di Giurisprudenza

Espropriazione per pubblica utilità e soggetto obbligato al pagamento dell'indennità

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a cura della redazione di PlusPlus24 Diritto


Espropriazione per pubblica utilità - Opposizione alla stima - Legittimazione passiva - Soggetto obbligato al pagamento - Soggetto titolare del decreto di esproprio - Deroghe.
In tema di espropriazione per pubblica utilità per l'individuazione del soggetto passivamente legittimato nel giudizio di opposizione promosso dall'espropriato avverso la stima dell'indennità occorre aver riguardo al provvedimento ablativo e al soggetto o ente in favore del quale risulta adottato. In deroga a questo principio generale vale, al fine di tale individuazione, la regola che vuole che l'Autorità legittimata a promuovere e curare direttamente, agendo in nome proprio e con autonoma gestione contabile delle relative risorse finanziarie, le necessarie procedure espropriative, sia la parte del rapporto espropriativo e quindi il soggetto obbligato al pagamento nei confronti del proprietario espropriato (Nel caso di specie in deroga al principio generale è stata riconosciuta la legittimazione passiva della Presidenza del consiglio dei ministri in virtù delle disposizioni di cui ai decreti legge n. 19 del 1988 e n. 142 del 1991 in merito alla realizzazione di interventi straordinari ed urgenti nelle città di Palermo e Catania che le attribuiscono in via esclusiva il potere di procedere all'acquisizione delle aree occorrenti e di promuovere e di curare direttamente, in nome proprio e con autonoma gestione contabile delle relative risorse finanziarie, le necessarie procedure espropriative).
•Corte di cassazione, sezione I civile, ordinanza 3 marzo 2021 n. 5802

Espropriazione per pubblico interesse o utilità - Procedimento - Indennità - Opposizione alla stima - Alloggi di edilizia residenziale pubblica - Compimento degli atti espropriativi - Delega ad altro soggetto - Soggetto obbligato al pagamento dell'indennità - Comune - Conseguenze in tema di legittimazione passiva.
Nel caso di espropriazione disposta per la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, obbligato al pagamento dell'indennità è il comune, quale beneficiario delle aree espropriate, anche quando, ai sensi dell'art. 60 della l. n. 865 del 1971, venga delegato altro soggetto per l'acquisizione delle aree, esaurendosi in tal caso la delega in un mero incarico a compiere in nome e per conto del comune gli atti necessari per l'adozione del provvedimento ablatorio o per la stipulazione dell'atto di cessione, con conseguente legittimazione passiva del comune nei giudizi di determinazione dell'indennità.
•Corte di cassazione, sezione I civile, ordinanza 10 luglio 2020 n. 14780

Espropriazione per pubblico interesse o utilità - Procedimento - Liquidazione dell'indennità - Determinazione (stima) - Opposizione alla stima - Legittimazione passiva - Individuazione - Criteri - Conseguenze.
In tema di espropriazione per pubblica utilità, l'unico soggetto passivamente legittimato nel giudizio di opposizione, promosso dall'espropriato avverso la stima dell'indennità, va individuato con esclusivo riferimento al decreto di espropriazione ed in base al soggetto o ente in favore del quale risulti adottato; ne discende che nemmeno l'autorità che ha emesso il provvedimento ablativo, alla quale l'art. 51 della legge 25 giugno 1865, n. 2359, prevede la notifica dell'atto introduttivo a fini di mera conoscenza dell'opposizione, è ammessa a partecipare al relativo giudizio.
•Corte di cassazione, sezione I civile, sentenza 18 maggio 2012 n. 7906

Espropriazione per p.i. o utilità - Indennità - Concessionario - Assenza di delega al concessionario per agire in nome proprio - Legittimazione passiva del concessionario - Non sussiste.
L'individuazione del soggetto tenuto al pagamento e, come tale, quindi, passivamente legittimato nel relativo giudizio, va operata con esclusivo riferimento al decreto di esproprio o all'atto di cessione, in base alla persona che ne risulti beneficiaria; quindi, solo in presenza di diverse figure giuridiche, in cui il concessionario, al quale vengono trasferiti poteri e facoltà da parte dell'amministratore concedente, agisce in nome proprio e compie materialmente, sia pure per conto della Amministrazione medesima, l'attività ablatoria (delegazione amministrativa intersoggettiva, affidamento improprio ecc.), è configurabile una sua legittimazione verificandosi in tal caso una scissione fra attività e responsabilità; diversamente, nell'ipotesi in cui il delegato agisca in nome e per conto del delegante, devono essere escluse le dirette responsabilità e la legittimazione passiva del delegato.
•Corte di cassazione, sezione I civile, sentenza 10 luglio 2003 n. 10856