Giustizia

Giudici di pace, l’Aiga aderisce allo stato di agitazione dell’Ocf

L’Associazione dei giovani avvocati si unisce alla protesta proclamata dall’Organismo congressuale forense per la situazione degli uffici del Gdp

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AIGA aderisce allo stato di agitazione proclamato dall’Assemblea dell’Organismo Congressuale Forense (OCF) nel corso della seduta del 19 e 20 luglio, condividendo la “forte preoccupazione” per la “drammatica situazione” in cui versano gli Uffici dei Giudici di Pace, afflitti da “croniche inefficienze” dettate soprattutto dalla carenza del personale giudicante ed amministrativo, condizione aggravata ulteriormente dalla mancata formazione del personale al repentino recepimento del processo telematico e dell’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche.

Già lo scorso 26 giugno l’Associazione aveva rappresentato tale situazione al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, chiedendo la proroga dell’entrata in vigore dell’ampliamento delle competenze dell’ufficio del Giudice di Pace, così da avere il tempo di poter colmare le scoperture degli organici amministrativi e giudicanti, proponendo al contempo l’adozione di alcuni interventi idonei per cercare di risolvere le problematiche che più interessano gli uffici del giudice di Pace:
- ingiunzioni di pagamento emesse direttamente dagli avvocati, così da sgravare gli uffici dal peso dei procedimenti monitori;
- assegnazione presso gli uffici del Giudice di Pace del personale delle Regioni, previa idonea formazione dello stesso;
- potenziamento del potere notificatorio ed esecutivo degli avvocati (pignoramenti presso terzi, etc.), anche incentivando i cittadini ad adottare il “domicilio digitale”, e “privatizzazione” dell’U.N.E.P. o, più precisamente, l’affidamento delle stesse ad un libero professionista esercente una funzione di pubblico interesse, con collocamento degli attuali addetti presso gli uffici del Giudice di Pace;
- applicazione degli addetti all’Ufficio del Processo anche agli uffici del Giudice di Pace.

La grave situazione – la cui risoluzione risulta non più procrastinabile – lede il diritto dell’avvocatura, in particolare dei più giovani che affollano le aule ed i corridoi degli uffici del Giudice di Pace, di poter svolgere appieno la professione, oltre a costituire una mancata risposta alla domanda di giustizia dei cittadini. L’Aiga auspica dunque un solerte intervento delle istituzioni politiche e rimane in attesa delle determinazioni in merito alle iniziative che le Istituzioni Forensi vorranno intraprendere in caso del prolungarsi dell’emergenza.

L’indagine Ocf - In particolare, l’Ocf ha predisposto ed inviato agli Ordini e agli Uffici dei Giudice di Pace un apposito questionario per il monitoraggio delle problematiche. I risultati su 191 uffici del Gdp, su un totale di 390, evidenziano criticità significative nella pianta organica e nell’infrastruttura informatica. Nel Nord Italia, nei tribunali monitorati, sono previsti 690 giudici, ma solo 252 sono attualmente in servizio. Al Centro, su 357 giudici previsti, ne operano soltanto 122. Nel Sud, si registrano 166 giudici attivi su 406 previsti, e nelle Isole, sono in servizio 128 giudici rispetto ai 317 necessari.

Per quanto riguarda il personale amministrativo, nel Nord nei tribunali monitorati sono previste 611 unità, ma ne sono in servizio 418. Al Centro, su 294 persone previste, ne sono in servizio 220. Nel Sud, 329 unità lavorano su 378 previste, mentre nelle Isole sono operative 220 persone rispetto alle 283 necessarie.

Solo una parte dei giudici poi dispone di tablet adeguati per il processo telematico, mentre molti uffici utilizzano ancora PC portatili obsoleti. La connessione internet è spesso instabile e lenta, e vi sono frequenti problemi di manutenzione e aggiornamento del software. La piattaforma telematica è afflitta da numerosi difetti, causando interruzioni del servizio e ritardi nella visualizzazione dei documenti digitali.

I tempi medi di attesa e gestione delle cause civili variano, con molti uffici che registrano ritardi superiori ai quattro mesi in diverse fasi del procedimento: nelle regioni settentrionali il tempo intercorso tra il deposito del ricorso e la 1^ udienza di comparizione è superiore ai 4 mesi nel 58% degli uffici, al centro è il 54%, al sud il 44% e nelle isole il 45%.

I tempi per la pubblicazione della sentenza sono superiori ai 6 mesi in più del 30% dei tribunali monitorati.

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