Giustizia

Giustizia: a Venezia il G7, tra dossier corruzione, Ucraina, narcotraffico e AI

La termine della prima giornata di lavoro nasce “Venice Justice Group” che si riunitrà per la prima volta a novembre

Hacker using keyboard typing bad data into computer online system and spreading to global stolen personal information. Cyber security concept

La situazione in Ucraina e la lotta alla corruzione internazionale, il contrasto al narcotraffico e ad ogni forma di crimine organizzato, le sfide dell’intelligenza artificiale e la difesa dello stato di diritto. Questi i principali temi al centro del G7 Giustizia, in programma oggi e domani a Venezia.

Il guardasigilli Carlo Nordio ha accolto in laguna i colleghi di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone. Partecipano alla riunione ministeriale anche i rappresentanti della Commissione europea e dell’ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), mentre il ministro ucraino sarà presente alla sessione dedicata al suo Paese.

Per due giorni i ministri si confronteranno sulle priorità relative al contesto ucraino, tra attività già avviate e nuove prospettive, per il consolidamento delle istituzioni democratiche ucraine e per evitare, con azioni concrete, ogni rischio di gestione illegale dei fondi destinati alla ricostruzione post-bellica.

Una sessione sarà dedicata alle principali questioni connesse alla diffusione dell’intelligenza artificiale, tra potenzialità e insidie.

Altro dossier è quello legato al contrasto al narcotraffico e a ogni forma di crimine organizzato, con l’obiettivo di condividere esperienze e proposte innanzitutto sulla lotta al traffico internazionale di droghe sintetiche, come il fentanyl, la cui diffusione rappresenta una crescente emergenza globale. Nel tavolo dedicato alla tratta di esseri umani si punta a dare piena attuazione alla cosiddetta Convenzione di Palermo, alla Convenzione Onu contro la criminalità organizzata transnazionale (Untoc) e al lavoro dell’Unodc (l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine).

Al termine della prima giornata di lavori è nato il “Venice Justice Group”: i ministri della Giustizia del G7 accolgono con entusiasmo il debutto del nuovo gruppo di lavoro, voluto dall’Italia. È stata già fissata per novembre la prima riunione tecnica, sull’impegno dell’IA nel campo della Giustizia, da cui far scaturire anche possibili elaborazioni legislative nelle rispettive nazioni.

L’obiettivo del Venice Justice group è favorire il coordinamento per affrontare le sfide globali, in ambito giustizia, a cominciare dall’intelligenza artificiale, per contribuire alla difesa dei sistemi democratici contro disinformazione in rete e tutela dei processi elettorali.

Tra le altre sfide anche la digitalizzazione e i crimini ambientali. “Si tratta un organismo – ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio - che permette di rafforzare e coordinare ancor di più le nostre iniziative; un nuovo strumento a tutela dello stato di diritto, oggi sotto attacco su più fronti a cominciare dall’ aggressione russa all’Ucraina; e che va tutelato anche rispetto ai nuovi scenari aperti dall’ intelligenza artificiale. Siamo stati in grado di ristabilire lo stato di diritto con gli strumenti della democrazia durante gli anni di piombo- che ricordo in questa giornata dedicata alla memoria delle vittime del terrorismo; e saremo in grado di difendere lo stato di diritto ancora una volta oggi contro ogni forma di criminalità - dal narco traffico, a cominciare dall’emergenza fentanyl, arrivato anche in Italia alla tratta di esseri umani”.

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