Gli orientamenti sul reato di detenzione di banconote contraffatte
Reati contro la fede pubblica - Falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollo - Detenzione di monete contraffatte - Consapevolezza della falsità al momento della ricezione - Prova - Elementi di valutazione.
In tema di detenzione di monete contraffatte al fine di metterle in circolazione, di cui all'art. 455 cod. pen., la consapevolezza della falsità del denaro al momento della sua ricezione, che vale a distinguere il reato dalla diversa ipotesi di buona fede prevista dall'art. 457 cod. pen., può essere desunta dalla pluralità delle banconote contraffatte detenute nonché dal difetto di una qualsiasi indicazione, da parte dell'imputato, sia della provenienza del denaro che di un qualunque diverso e lecito fine della sua detenzione.
•Corte di cassazione, sezione V, sentenza 2 ottobre 2014 n. 40994
Reati contro la fede pubblica - Falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollo - Detenzione di banconote contraffatte - Elemento soggettivo - Dolo specifico - Difetto di indicazioni circa la provenienza e di un qualunque e diverso lecito fine della detenzione - Rilevanza, quale elemento sintomatico ai fini del riconoscimento del dolo - Sussistenza.
Per la configurabilità del reato di detenzione, al fine di metterle in circolazione, di banconote contraffatte (art. 455 cod. pen.) è necessario il dolo specifico - “sub specie” di intenzione del soggetto agente di mettere in circolazione le banconote contraffatte, ricevute in malafede - che può essere liberamente, purché logicamente, desunto da qualsiasi elemento sintomatico; a tal fine è, pertanto rilevante il difetto di una qualsiasi indicazione, da parte dell'imputato, in ordine alla provenienza delle dette banconote nonché di un qualunque diverso lecito fine della detenzione, trattandosi di elementi sintomatici e convergenti, e pertanto valutabili, in concorso di altri elementi, nel riconoscimento del dolo.
•Corte di cassazione, sezione V, sentenza 26 agosto 2011 n. 32914
Reati contro la fede pubblica - Delitti - Falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollo - Detenzione di banconote false - Consumazione - Fine di metterla in circolazione - Configurabilità - Sussistenza.
Il reato di detenzione di denaro falso è configurabile solo se vi sia l'intenzione del soggetto agente di mettere in circolazione le banconote contraffatte ricevute in malafede.
•Corte di cassazione, sezione IV, sentenza 4 luglio 2007 n. 25500
Reati contro la fede pubblica - Delitti - Falsità in monete e in valori di bollo - Elemento psicologico - Numero elevato di banconote contraffatte - Valore dell'indicazione ai fini della motivazione.
In tema di spendita e introduzione nello Stato di moneta falsificata di cui all'art.455 cod.pen., l'elemento psicologico del reato consiste nella finalità di mettere in circolazione la falsa moneta, ricevuta in mala fede. Ne consegue che non può dirsi illogica la motivazione che valorizza il numero (nella specie: oltre cento, con valore di circa dieci milioni di lire italiane) delle false banconote, oltre che il difetto di una qualsiasi indicazione, da parte dell'imputato, circa la provenienza ed un qualunque diverso e lecito fine della detenzione. Tali elementi vanno ritenuti sintomatici e convergenti a riconoscere il dolo proprio del reato in esame.
•Corte di cassazione, sezione V, sentenza 12 maggio 2000 n. 5617