Open Arms, la Procura fa ricorso – Nordio: non si impugnano le assoluzioni
Per il Guardasigilli la norma va cambiata per adeguarla a “tutti i paesi civili”
La Procura di Palermo ha depositato il ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha assolto dai reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio il leader della Lega Matteo Salvini per la vicenda Open Arms. Si tratta del cosiddetto “ricorso per saltum” che consente di evitare il giudizio di appello e di ottenere direttamente una pronuncia della Suprema Corte.
Per la premier Giorgia Meloni “È surreale questo accanimento, dopo un fallimentare processo di tre anni - a un ministro che voleva far rispettare la legge - concluso con un’assoluzione piena”. “Mi chiedo - aggiunge - cosa pensino gli italiani di tutte queste energie e risorse spese così, mentre migliaia di cittadini onesti attendono giustizia”.
“Difendere l’Italia e i suoi confini non è un reato”, ribadisce sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.
E arriva anche il commento del Ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Niente impugnazione contro le sentenze di assoluzione, come in tutti i paesi civili. Altrimenti finiamo a ciò che è avvenuto col caso Garlasco”.
“Al di là delle implicazioni politiche di questa scelta inusuale – prosegue il Guardasigilli -, si pone il problema tecnico. Come potrebbe un domani intervenire una sentenza di condanna al di là di ogni ragionevole dubbio, quando dopo tre anni di udienza un giudice ha dubitato e ha assolto? La lentezza della nostra giustizia dipende anche dall’incapacità di molti magistrati di opporsi all’evidenza. Rimedieremo”.
“Se la fiducia nella giustizia è crollata - prosegue Nordio - è anche perché alcuni magistrati trascinano processi eterni senza pensare alle conseguenze devastanti che provocano nella vita delle persone. Solo quando il macigno ti cade addosso, come nel caso del sindaco Sala, ci si rende conto delle criticità del nostro sistema. Per questo lo cambieremo”.
Al centro del contendere il divieto imposto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini alla ong spagnola di sbarcare a Lampedusa 147 migranti che aveva salvato in mare. Ecco le tappe principali della vicenda.
LA VICENDA
1° AGOSTO 2019: In acque Sar libiche vengono soccorsi 124 migranti. Dopo il salvataggio, l’equipaggio della imbarcazione chiede l’assegnazione di un porto sicuro all’Italia e a Malta, ma, come risposta, riceve il divieto di ingresso in acque italiane dall’allora titolare del Viminale che si muove in accordo con i colleghi 5Stelle della Difesa e dei Trasporti. Inizia così un muro contro muro.
9 AGOSTO 2019: Gli avvocati della ong fanno ricorso al tribunale dei minori chiedendo lo sbarco dei migranti non ancora maggiorenni e presentano la prima denuncia. Poche ore dopo soccorrono un altro gruppo di persone su un legno in avaria: stavolta sono in 39.
12 AGOSTO 2019: Il tribunale di Palermo ordina lo sbarco dei minori. Contro il reiterato no del Viminale la ong ricorre al Tar del Lazio. Il presidente del collegio sospende il divieto di ingresso.
14 AGOSTO 2019: Mentre il governo gialloverde comincia a scricchiolare, la Open Arms fa un esposto alla Procura di Agrigento perchè a dispetto della decisione del giudice amministrativo, Salvini continua a negare l’ingresso nelle acque italiane. Nel frattempo la situazione a bordo è ingestibile: i migranti, in condizioni igienico-sanitarie precarie da ben 18 giorni, sono allo stremo. Alcuni, vedendo le coste italiane tentano di raggiungere Lampedusa a nuoto gettandosi in mare.
20 AGOSTO 2019: l’allora procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio sale sulla nave per accertare le condizioni fisiche e psichiche dei migranti: parla di situazione “esplosiva” , sequestra l’imbarcazione , dispone lo sbarco dei migranti e avvia accertamenti.
19 NOVEMBRE 2019: Salvini viene iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio in concorso con il suo capo di Gabinetto Matteo Piantedosi. Per competenza le carte vengono trasmesse ai pm di Palermo - il capoluogo è sede del tribunale dei ministri - che poi formula l’imputazione per Salvini mentre archivia per Piantedosi.
1° FEBBRAIO 2020: il collegio manda gli atti al Senato per l’autorizzazione a procedere. Palazzo Madama, a differenza di quel che accadde per il caso gemello della nave della Marina Diciotti, a cui pure fu impedito lo sbarco, stavolta dice sì.
17 APRILE 2021: il gup Lorenzo Jannelli dispone il rinvio a giudizio per Salvini
15 SETTEMBRE 2021: Comincia il processo. Tra i testimoni l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ex ministro degli esteri Giuseppe Di Maio e l’attuale ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
14 SETTEMBRE 2024: la Procura chiede la condanna di Salvini a 6 anni di carcere per “l’intenzionale e consapevole spregio delleregole e diniego consapevole e volontario verso la libertà personale di 147 persone”. “Ho solo difeso la nazione”, la tesi da sempre sostenuta dal ministro.
20 DICEMBRE 2024: Il tribunale di Palermo assolve il leader della Lega Matteo Salvini dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio al processo per la vicenda della nave della ong spagnola Open Arms. Oggi la notizia che la Procura di Palermo ha presentato un ricorso per saltum, dunque direttamente alla Cassazione, contro l’assoluzione.