Il concetto di frode nell'inadempimento contrattuale nelle pubbliche forniture
Reati contro la pubblica amministrazione - Delitti dei privati contro la Pa - Frode nelle pubbliche forniture - Malafede contrattuale - Elemento qualificante.
Deve ritenersi integrata la fattispecie di frode in pubbliche forniture di cui all'art. 356 cod. pen. quando l'inadempimento del contratto è fraudolento, nel senso che si possa rinvenire una malafede contrattuale intesa come espediente malizioso o ingannevole, tale da far apparire l'esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti.
•Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 17 maggio 2019 n. 21777
Frode nelle pubbliche forniture - Reato ex art. 356 c.p. - Esecuzione del contratto - Consegna di cose in tutto od in parte difformi dalle caratteristiche convenute - Configurabilità del reato - Sufficienza.
Integra il delitto di frode in pubbliche forniture la condotta dolosa di colui che consegna cose in tutto o in parte difformi dalle caratteristiche convenute, senza che occorra necessariamente la dazione di "aliud pro alio" in senso civilistico.
•Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 7 luglio 2016 n. 28301
Reati contro la pubblica amministrazione - Delitti - Dei privati - Frode nelle pubbliche forniture - Inadempimento fraudolento degli obblighi contrattuali - Rilevanza - Condizioni - Fattispecie.
Il delitto di cui all'art. 356 cod. pen. presuppone un inadempimento fraudolento che si ponga come momento di una complessiva inesecuzione della prestazione, letta nella sua integralità e non parcellizzata tramite i singoli momenti attraverso i quali si realizza, salvo che gli stessi assumano un rilievo essenziale rispetto alla corretta esecuzione degli obblighi assunti. (Fattispecie nella quale la Corte ha ritenuto non configurabile il delitto in esame, con riferimento ad una esternalizzazione di servizi regionali a favore di una società privata, in presenza di un singolo inadempimento costituito dall'essere stato un dipendente adibito ad una funzione diversa da quella pattuita).
•Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 13 dicembre 2013 n. 50334
Reati contro la pubblica amministrazione - Delitti dei privati contro la P.A. - Frode nelle pubbliche forniture - Concorso nel reato.
Risponde di concorso nella fraudolenta inesecuzione dei contratti di pubbliche forniture anche chi, pur non rivestendo il ruolo di interlocutore immediato della Pubblica amministrazione interessata, fornisca prodotti, energie lavorative e quant'altro direttamente impiegato dall'impresa appaltatrice per l'esecuzione dell'opera o del servizio pubblico oggetto della prestazione contrattuale, sempre che abbia la consapevolezza che la cosa fornita sia impiegata direttamente nell'esecuzione dell'opera pubblica e si ponga rispetto a essa come elemento essenziale per la sua realizzazione.
•Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 13 dicembre 2013 n. 50334
Reati contro la pubblica amministrazione - Delitti - Dei privati - Frode nelle pubbliche forniture - Elemento oggettivo - Mero inadempimento contrattuale - Irrilevanza - Malafede contrattuale - Necessità - Criteri - Indicazione - Fattispecie.
Ai fini della configurabilità del delitto di frode nelle pubbliche forniture, non è sufficiente il semplice inadempimento del contratto, richiedendo la norma incriminatrice un "quid pluris" che va individuato nella malafede contrattuale, ossia nella presenza di un espediente malizioso o di un inganno, tali da far apparire l'esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha escluso la consegna di "aliud pro alio" nelle forniture a numerosi comuni di apparecchi per la rilevazione automatica dell'infrazione al rosso semaforico, osservando che il mancato controllo della scheda preposta alla trasmissione del segnale alle telecamere di ripresa non fu dovuto a frode o ad errore, ma alla motivata convinzione dell'autorità amministrativa che l'accertamento tecnico sugli apparecchi in questione dovesse riguardare il solo dispositivo, con esclusione dei relativi accessori).
•Corte di cassazione, sezione VI penale, sentenza 11 febbraio 2011 n. 5317