In tema di divieto di avvicinamento imposto con la misura cautelare, non scrimina la condotta delittuosa ex articolo 387-bis del Cp la circostanza che la persona consenta al vietato avvicinamento da parte dell'imputato, giacché la normativa di settore è infatti fortemente orientata a tutelare la vittima di condotte maltrattanti, considerando la sua posizione vulnerabile, evitando che la stessa vittima possa influire sulla prosecuzione del procedimento (ritrattando l'accusa). Così la Cassazione con la sentenza 18329/2025.
La pronuncia è interessante perché affronta - escludendola- la rilevanza esimente dell'eventuale "consenso" della vittima che accetti volontariamente di incontrare la persona sottoposta alla misura cautelare del divieto di avvicinamento.
La violazione dei provvedimenti di allontanamento o di divieto di avvicinamento
La sentenza interviene, quindi, sulla portata incriminatrice del reato di cui all'articolo 387- bis del Cp, introdotto con l'articolo 4 della legge 19 luglio 2019 n. 69 per punire le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto...
Decretazione d'urgenza in crisi, serve una profonda riscrittura
di Giulio M. Salerno, Professore ordinario di diritto costituzionale presso l'Università presso di Macerata