Il neo presidente della Consulta Coraggio: se il vaccino fa danni lo Stato deve risarcire
Sulle fasce di popolazione da vaccinare per prima deve guidare il criterio della "solidarietà sociale", priorità a chi è in prima linea
"Il Pubblico deve garantire che il vaccino non fa male. Se dovesse invece accadere che, per qualsiasi ragione, si verifichino danni a chi accetta di fare il vaccino c'è la responsabilità dello Stato. Responsabilità che si traduce nel dovere di risarcire il danno subito. Non soltanto per i vaccini obbligatori, o comunque per i trattamenti sanitari obbligatori, ma anche per quelli fortemente consigliati: e questo si legge in una pronuncia della Corte Costituzionale". Lo ha detto il neo presidente della Corte Costituzionale, Giancarlo Coraggio, in un'intervista a diMartedì su La7.
"In linea di principio la nostra Costituzione prevede la possibilità di trattamento sanitario obbligatorio ma è una scelta che incide fortemente sulla libertà individuale dei cittadini", ha aggiunto Coraggio rispetto alla possibilità di rendere obbligatorie le vaccinazioni contro il Covid. "Una scelta che indubbiamente ha una componente di discrezionalità politica, ma - ha osservato - il politico, sia esso il legislatore o altri, non può prescindere dai dati epidemiologici, dalla efficacia del vaccino, dalla mancanza di rischi dell'utilizzo del vaccino, e quindi non può prescindere dal parere delle autorità sanitarie competenti. Come ogni decisione politica c'è una parte di discrezionalità ma la discrezionalità è controllabile. Deve rispondere a criteri di ragionevolezza...".
Sulle modalità per scegliere le fasce di popolazione da vaccinare con priorità, il presidente della Consulta ha spiegato che "un criterio base c'è ed è quello indicato dall'articolo 2: cioè il criterio della solidarietà. La solidarietà sociale tra i cittadini è il principio cardine del nostro sistema Costituzionale. Solidarietà - ha proseguito - nei confronti di coloro che sono in prima linea, quindi medici, operatori sanitari, docenti, dei più deboli e dei più fragili, nei confronti di tutti che coloro che sono, per qualsiasi ragione, obbligati ad una convivenza, si pensi alle RSA e alle carceri... Quindi a chi ne ha più bisogno".
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