Immigrati e stranieri: le condotte incriminate nel reato di clandestinità
Immigrazione e stranieri - Condizione di clandestino - Rilevanza penale della condotta - Ingresso illecito - Permanenza illecita - Bene giuridico tutelato.
La clandestinità è sanzionata dall'art. 10-bis T.U. immigrazione quale conseguenza di una condotta illecita e non già per effetto di una condizione preesistente ed estranea al comportamento dello straniero. Ne consegue che la rilevanza penale di tale condotta deriva dalla lesione del bene giuridico individuabile nell'interesse dello Stato al controllo e alla gestione dei flussi migratori che consiste sia nell'impedire l'ingresso illegale sia nel vietare la permanenza illegale sul territorio qualunque sia stata la modalità di ingresso.
•Corte di cassazione, sezione I penale, sentenza 13 dicembre 2019 n. 50461
Sicurezza pubblica - Stranieri - In genere - Contravvenzione - Permanenza illegale nel territorio dello Stato - Rilievo delle modalità d'ingresso - Esclusione - Fattispecie.
La contravvenzione prevista dall'art. 10-bis del d.lgs. n. 286 del 1998 tutela l'interesse statale al controllo e alla gestione dei flussi migratori secondo un determinato assetto normativo e, a tal fine, incrimina sia l'ingresso illegale nel territorio dello Stato, sia la permanenza illegale in detto territorio e tale ultima condotta prescinde dalle modalità d'ingresso nello Stato italiano. (Fattispecie in cui la Corte ha annullato con rinvio la sentenza di assoluzione dell'imputato nato in Italia da genitori tunisini).
•Corte di cassazione, sezione I penale, sentenza 18 agosto 2017 n. 39211
Sicurezza pubblica - Stranieri - Contravvenzione di cui all'art. 10-bis, d.lgs. n. 286 del 1998 - Condotte punibili - Individuazione.
La contravvenzione prevista dall'art. 10-bis del D.Lgs. n. 286 del 1998 non punisce la mera condizione di straniero irregolare, ma incrimina due specifici comportamenti, lesivi dell'interesse statale al controllo e alla gestione dei flussi migratori secondo un determinato assetto normativo e cioè, il "fare ingresso nel territorio dello Stato" (condotta attiva istantanea) e il "trattenersi" nel territorio medesimo (condotta omissiva permanente) in violazione del predetto.
•Corte di cassazione, sezione I penale, sentenza 4 dicembre 2013 n. 44453
Sicurezza pubblica - Stranieri - Contravvenzione - Ingresso o soggiorno illegale - Natura permanente - Sussistenza.
La contravvenzione prevista dall'art. 10-bis del D.Lgs. n. 286 del 1998, che incrimina la condotta dello straniero che si trattiene illegalmente nel territorio dello Stato, ha natura permanente. (Fattispecie in cui l'ingresso illegale era avvenuto prima della entrata in vigore dell'art. 10 bis della legge n. 286 del 1998, ma la condotta di permanenza era proseguita anche dopo l'entrata in vigore della norma indicata).
•Corte di cassazione, sezione I penale, sentenza 24 ottobre 2013 n. 43472
Sicurezza pubblica - Stranieri - Reati - Ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato - Contrasto con la direttiva europea sui rimpatri - Esclusione - Ragioni.
La contravvenzione prevista dall'art. 10 bis, D.Lgs. n. 286 del 1998, che punisce con una sanzione pecuniaria l'ingresso e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato, non viola la direttiva della Commissione Cee 16 dicembre 2008 n. 115 sui rimpatri, in quanto non è accompagnata da misure di rimpatrio forzato incompatibili con la direttiva indicata.
•Corte di cassazione, sezione I penale, sentenza 26 settembre 2013 n. 39998
Sicurezza pubblica - Stranieri - Permanenza nel territorio dello stato dopo l'ingresso illegale - Configurabilità della contravvenzione.
Integra la fattispecie contravvenzionale prevista dall'art. 10-bis d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, l'ulteriore protrazione della permanenza dello straniero nel territorio dello Stato dopo la consumazione del reato istantaneo di ingresso illegale, non occorrendo attendere, in tal caso, la scadenza del termine per la richiesta del permesso di soggiorno, previsto a favore di chi faccia legalmente ingresso nel territorio dello Stato.
•Corte di cassazione, sezione I penale, sentenza 18 ottobre 2010 n. 37051