L'applicazione del principio di affidamento nella responsabilità colposa per sinistri stradali
Circolazione stradale - Omicidio stradale - Responsabilità - Principio dell'affidamento - Opposto principio della responsabilità per comportamento imprudente altrui.
In tema di circolazione stradale, il principio dell'affidamento, in virtù del quale ciascun utente della strada può confidare nel rispetto del generale obbligo di prudenza previsto dal Codice della strada, è temperato dal principio opposto secondo cui l'utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente altrui, purché rientri nel limite della prevedibilità. Pertanto, il conducente di un veicolo, nell'impegnare un crocevia, deve prefigurarsi anche l'eccessiva velocità da parte degli altri veicoli che possono sopraggiungere, onde porsi nelle condizioni di porvi rimedio, atteso che tale accadimento rientra nella normale prevedibilità. [Nel caso di specie, relativo ad omicidio stradale, l'eccessiva velocità del motociclista non è stato ritenuto un fattore imprevedibile e ritenuto senza conseguenze se l'imputato si fosse immesso nell'incrocio con la cautela imposta dagli artt. 140 e 145 del codice della strada].
• Corte di cassazione, sezione 3 penale, sentenza 19 ottobre 2022 n. 39479
Circolazione stradale (nuovo codice) - Norme di comportamento - Comportamenti durante la circolazione - Responsabilità da sinistri stradali - Colpa - Principio di affidamento - Operatività - Limiti - Fattispecie.
Il principio dell'affidamento, nello specifico campo della circolazione stradale, trova opportuno temperamento nell'opposto principio secondo il quale l'utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente altrui, purché rientri nel limite della prevedibilità. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto immune da vizi la sentenza con la quale era stata ritenuta la responsabilità per omicidio colposo del conducente di un motociclo, su cui era trasportata la vittima, che, a una velocità del sessanta per cento superiore a quella consentita, aveva tentato la manovra vietata di sorpasso a sinistra per evitare l'impatto con l'auto che lo precedeva la quale, giunta in prossimità di un incrocio, senza avere azionato l'indicatore di direzione e senza controllare che da tergo non provenisse nessuno, aveva iniziato a bassa velocità manovra di svolta a sinistra).
• Corte di cassazione, sezione 4 penale, sentenza 16 febbraio 2018 n. 7664
Circolazione stradale - Responsabilità da sinistri stradali - Colpa - In genere - Obbligo di moderare adeguatamente la velocità - Tenendo altresì conto delle eventuali imprudenze altrui - Sussistenza - Condizioni - Fattispecie.
In tema di responsabilità colposa da sinistri stradali, l'obbligo di moderare adeguatamente la velocità, in relazione alle caratteristiche del veicolo ed alle condizioni ambientali, va inteso nel senso che il conducente deve essere in grado di padroneggiare il veicolo in ogni situazione, tenendo altresì conto di eventuali imprudenze altrui, purché ragionevolmente prevedibili. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto ragionevolmente prevedibile la presenza, di sera, in una strada cittadina poco illuminata, in un punto situato nei pressi di una fermata della metropolitana, di persone intente all'attraversamento pedonale nonostante l'insistenza "in loco" di apposito sottopassaggio).
• Corte di cassazione, sezione 4 penale, sentenza 23 maggio 2017 n. 25552
Circolazione stradale - Norme di comportamento - Sinistro stradale - Diligenza richiesta agli utenti della strada - Responsabilità anche per comportamenti imprudenti di terze persone - Limite della prevedibilità.
Secondo l'articolo 140 C.d.S., gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione stradale ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale e secondo l'articolo 141, vi è obbligo di adeguare la velocità alle concrete condizioni della circolazione e obbligo di conservare sempre il controllo del veicolo. Tali disposizioni dimostrano che la misura della diligenza che si pretende nel campo della circolazione dei veicoli è massima, richiedendosi a ciascun utente, al fine di controbilanciare la intrinseca pericolosità della specifica attività considerata, peraltro assolutamente indispensabile alla vita sociale e sempre più in espansione, una condotta di guida di assoluta prudenza della quale fa parte anche l'obbligo di preoccuparsi delle possibili irregolarità di comportamento di terze persone. Il principio dell'affidamento, dunque, nello specifico campo della circolazione stradale, trova un opportuno temperamento nell'opposto principio, secondo cui l'utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente di altri utenti purché rientri nel limite della prevedibilità.
• Corte di cassazione, sezione 4 penale, sentenza 20 febbraio 2014 n. 8090
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