La Camera approva il “Dl Flussi”, testo atteso al Senato a dicembre
Nel provvedimento è confluito l’elenco dei “Paesi sicuri” oltre all’emendamento “Musk” sulla competenza delle Corti di appello per i procedimenti di convalida del trattenimento o di proroga del trattenimento del migrante
La Camera dei deputati ha approvato con 152 voti a favore e 108 contrari il Dl flussi, in cui è confluito anche l’elenco dei paesi sicuri.
Il decreto è stato trasmesso al Senato e l’Aula dovrebbe avviarne l’esame la prossima settimana, dal 3 al 5 dicembre, probabilmente con il voto di fiducia com’è avvenuto a Montecitorio. A riferirlo in Aula è stato il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, aggiungendo che negli stessi giorni è previsto l’esame anche del decreto tutela ambientale. Quindi ha concluso: “Secondo quanto anticipato dal governo, si è stabilito che dopo l’apposizione della questione di fiducia, si passerà per ciascuno dei provvedimenti direttamente alle dichiarazioni di voto, alle quali seguirà la chiama”.
Nel provvedimento è confluito anche l’elenco dei Paesi sicuri di origine dei richiedenti asilo (tra cui Bangladesh, Egitto e Marocco), sotto forma di emendamento governativo.
Il perimetro del Dl, in realtà, è stato ampliato da diversi emendamenti, di peso, approvati in commissione. In particolare, due che portano la firma della relatrice. Il primo prevede che i contratti pubblici per la cessione di mezzi e materiali a paesi terzi, fatti per rafforzare il controllo delle frontiere e dei flussi migratori, e per le attività di ricerca e soccorso in mare siano secretati.
Il secondo, ribattezzato “emendamento Musk” dalle opposizioni, stabilisce o che per i “procedimenti” di “convalida” del “trattenimento” o di “proroga del trattenimento” del migrante che richiede la “protezione internazionale” sia competente la Corte d’Appello in composizione monocratica. E non più la sezione specializzata in materia di Immigrazione del Tribunale alla quale resta invece la competenza per le controversie “aventi ad oggetto l’impugnazione dei provvedimenti” per il “mancato riconoscimento dei presupposti per la protezione speciale”.
Ma grazie, a un aggiustamento in corsa, le Corti di Appello avranno un mese di tempo in più per organizzarsi. Con un comunicato di ieri, Via Arenula ha spiegato che dalla disposizione transitoria del decreto-legge che accordava 30 giorni di tempo per consentire alle Corti di appello di organizzarsi, si è espunta la sola menzione delle nuove competenze attribuite originariamente dal Dl, conservando il resto del testo, assicurando così che la norma transitoria, riferita ora all’intero Capo IV del Dl, mantenga la sua finalità (fin dall’origine perseguita) di posticipare di 30 giorni l’operatività delle nuove competenze attribuite alle Corte di appello.
Rientrata nel decreto anche la stretta sui ricongiungimenti, contenuta in due emendamenti della Lega: “I richiedenti dovranno risiedere nel nostro Paese non più solo per un anno, ma almeno per 2 anni consecutivi”. Il decreto dispone anche l’obbligo “per gli aeromobili privati” che, “partendo o atterrando nel territorio italiano, effettuano attività non occasionale di ricerca per il soccorso marittimo, di informare di ogni situazione di emergenza in mare” tra gli altri “l’ente dei servizi del traffico aereo competente” e “il centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo responsabile per l’area in cui si svolge l’evento”. “Il pilota deve attenersi alle indicazioni del centro”, pena “sanzioni amministrative” in caso di violazione di tali obblighi.
I numeri sui liberi professionisti tracciano un quadro in chiaro scuro
di Marcello Clarich, Ordinario di Diritto amministrativo presso La Sapienza Università di Roma e Giuseppe Urbano, Avvocato del Foro di Roma