La decarbonizzazione del trasporto aereo comincia dall’Europa: nuove regole sui carburanti sostenibili
Oltre al conseguimento degli obiettivi climatici, la nuova disciplina intende garantire condizioni di parità nel trasporto aereo dell’UE nell’utilizzo del jet fuel
Aumentare l’offerta di carburanti sostenibili per l’aviazione (c.d. SAF ), con minori emissioni di CO2 rispetto al cherosene da combustibili fossili, è il principale obiettivo dell’iniziativa “ FuelEU Aviation/Pronti per il 55 %” dell’UE. Sebbene diverse filiere di produzione di SAF siano già state certificate a livello mondiale e si preveda che esso rappresenterà una parte importante del mix di carburanti a medio/lungo termine, non esiste oggi un regime globale obbligatorio sull’uso dei SAF nei voli internazionali.
In questo contesto, dopo una gestazione di circa due anni, nei giorni scorsi ha visto la luce il regolamento UE per un trasporto aereo sostenibile (2021/0205/COD). Oltre a contribuire alla decarbonizzazione e al conseguimento degli obiettivi climatici dell’UE, la nuova disciplina intende garantire condizioni di parità nel trasporto aereo dell’UE nell’utilizzo del jet fuel, che rappresenta una quota considerevole dei costi dei vettori.
Il legislatore UE ha inteso anche promuovere l’avvio della produzione dei SAF su larga scala, in discontinuità con la situazione attuale di scarsa disponibilità di materie prime e capacità di produzione, e prezzi molto più elevati rispetto ai combustibili fossili. Ciò nell’attesa che lo sviluppo di nuove tecnologie, quali aerei a zero emissioni alimentati a energia elettrica o a idrogeno, consenta di ridurre la dipendenza del trasporto a corto raggio dall’energia fossile già nei prossimi decenni.
In base al nuovo regolamento, dal 1° gennaio 2025 i fornitori degli aeroporti UE dovranno aumentare gradualmente la quota minima di SAF (dal 2% nel 2025 al 70% nel 2050) e jet fuel sintetici (dall’1,2% nel 2030 al 35% nel 2050) messi a disposizione. Oltre ai biocarburanti certificati, sono “ sostenibili ” i carburanti rinnovabili di origine non biologica (tra cui l’idrogeno rinnovabile), quelli derivanti da carbonio riciclato che rispettano certi criteri di sostenibilità e riduzione delle emissioni, e quelli (compreso l’idrogeno) a basse emissioni di carbonio. Per rafforzare la fiducia dei consumatori e garantire trasparenza e tracciabilità, i fornitori dovranno comunicare informazioni corrette riguardo alle caratteristiche di sostenibilità dei SAF e all’origine delle materie prime utilizzate.
Nuovi obblighi sono imposti, limitatamente al trasporto commerciale, anche ai vettori, anche di Paesi terzi, con aerei in partenza da aeroporti UE con traffico superiore alla soglia fissata.
Certi vettori operanti nell’UE riescono oggi ad avvantaggiarsi sui concorrenti che operano rotte simili sfruttando i prezzi favorevoli del jet fuel presso le proprie basi di servizio, con potenziali distorsioni del mercato ed effetti negativi sulla competitività del settore e sulla connettività. Pertanto, dal 1° gennaio 2025 il quantitativo di jet fuel caricato sugli aerei in partenza da aeroporti UE dovrà essere pari ad almeno il 90% del fabbisogno annuale totale del vettore. Ciò per limitare drasticamente le emissioni dovute al c.d. tankering , la pratica di caricare più carburante del necessario in un aeroporto non-UE, per evitare il rifornimento totale o parziale in un aeroporto di destinazione UE dove il jet fuel è più caro.
A causa del tankering volano aerei più pesanti, a maggior consumo ed emissioni più elevate, e ciò potrebbe divenire più frequente proprio per effetto della nuova disciplina, dato il maggior costo del SAF. I rifornimenti dovranno perciò essere limitati al solo carburante necessario al volo. I vettori dovranno anche comunicare annualmente il jet fuel caricato in ciascun aeroporto UE e la conformità alle norme di sicurezza applicabili, nonché i dati relativi al loro uso di SAF.
Ai gestori degli aeroporti UE sarà invece richiesto di adottare le misure necessarie per agevolare l’accesso dei vettori ai jet fuel contenenti SAF, in particolare consentendo ai fornitori l’accesso continuo e ininterrotto alla relativa infrastruttura.
Le sanzioni previste in caso di violazione degli obblighi da parte di vettori e fornitori dovranno essere proporzionate al danno ambientale e al pregiudizio arrecato alla parità di condizioni nel mercato interno, considerando l’evoluzione del prezzo del jet fuel e del SAF e la gravità della violazione. Le entrate generate dalla riscossione delle sanzioni sosterranno la transizione green con incentivi che riflettano i benefici ambientali dei SAF e li rendano più competitivi per i vettori.
Il regolamento, la cui adozione è stata approvata dalle associazioni europee di settore, prevede infine un sistema volontario di etichettatura per le prestazioni ambientali dei vettori, che consentirà ai consumatori di scegliere in maniera informata i voli più sostenibili.
L’Agenzia UE per la sicurezza aerea riceverà le relazioni dei vettori, monitorandone i dati e verificandone l’accuratezza, e rilascerà l’etichetta al livello appropriato, che certificherà il livello di prestazioni del volo in base alle informazioni fornite dal vettore e indicherà l’impronta di carbonio prevista per passeggero e l’efficienza in termini di CO2.
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*A cura di Cesare Rizza e Alfonso Cardarelli, Industry team Infrastrutture, trasporti e costruzioni – Cleary Gottlieb