La pausa per indossare gli indumenti da lavoro rientra nell'orario anche se manca una disposizione interna
Per la Cassazione si tratta di un adempimento obbligatorio per prepararsi a svolgere l'attività lavorativa
La pausa per indossare gli indumenti da lavoro è legittima anche se il datore di lavoro non l'ha prevista con apposito provvedimento interno. Si tratta, infatti, di un adempimento obbligatorio sul quale il datore non può interferire. Lo chiarisce la Cassazione con ordinanza n. 6706/22.
La vicenda nel merito
Nel caso concreto la Corte di appello di Brescia ha dato ragione a 26 infermieri dell'azienda ospedaliera ospedale maggiore di Crema sulla richiesta di far rientrare i 15 minuti occorrenti per indossare la divisa da lavoro nel computo dell'orario di lavoro vero e proprio. Secondo la Cassazione la decisone della Corte territoriale era corretta in quanto aveva affermato come la vestizione avesse un carattere "eterodiretto" e non meramente preparatorio all'attività. Si trattava cioè di un adempimento che l'infermiere doveva effettuare necessariamente per poter operare all'interno della struttura sanitaria. L'azienda ospedaliera ha eccepito dalla sua come l'operazione vestizione/svestizione fosse lasciata, però, al libero arbitrio dei lavoratori che così potevano avere un margine di libertà nella timbratura del cartellino. In particolare secondo la struttura sanitaria mancavano direttive interne che disciplinassero questa materia.
Per la Cassazione, invece, il motivo di ricorso deve ritenersi inammissibile in quanto già la Corte territoriale aveva rilevato come l'assenza di specifiche disposizioni circa il momento della timbratura fosse del tutto irrilevante.