Le dichiarazioni di deputati e senatori rese fuori dalle sedi delle Camere, quali quelle sui social media, sono insindacabili. Condannata l’assicurazione che non indennizza direttamente l’assicurato. Niente colpa del datore se informa il dipendente del pericolo di certe sostanze. Niente accesso agli atti dei procedimenti disciplinari dei magistrati. “Status di rifugiato” per le donne che si identificano nella “parità” con gli uomini. Questi alcuni dei temi trattati in settimana dai giudici nazionali ed europei.
Le dichiarazioni di deputati e senatori rese fuori dalle sedi delle Camere, quali quelle sui social media, sono insindacabili ai sensi dell’art. 68, primo comma, Cost. al fine di proteggere da condizionamenti lo svolgimento del mandato, ma devono pur sempre essere qualificabili come opinioni ed essere connesse all’esercizio della funzione parlamentare, oltre che essere espresse in forme improntate al rispetto della dignità dei terzi (Corte costituzionale, sentenza n. 104/2024).
Condannata l’assicurazione che non indennizza direttamente l’assicurato
Nell’esecuzione del...
"Paesi sicuri", con le nuove regole Ue margini di discrezionalità più limitati
di Marina Castellaneta - Professore ordinario di Diritto internazionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza - Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"