Le dichiarazioni di deputati e senatori rese fuori dalle sedi delle Camere, quali quelle sui social media, sono insindacabili. Condannata l’assicurazione che non indennizza direttamente l’assicurato. Niente colpa del datore se informa il dipendente del pericolo di certe sostanze. Niente accesso agli atti dei procedimenti disciplinari dei magistrati. “Status di rifugiato” per le donne che si identificano nella “parità” con gli uomini. Questi alcuni dei temi trattati in settimana dai giudici nazionali ed europei.
Le dichiarazioni di deputati e senatori rese fuori dalle sedi delle Camere, quali quelle sui social media, sono insindacabili ai sensi dell’art. 68, primo comma, Cost. al fine di proteggere da condizionamenti lo svolgimento del mandato, ma devono pur sempre essere qualificabili come opinioni ed essere connesse all’esercizio della funzione parlamentare, oltre che essere espresse in forme improntate al rispetto della dignità dei terzi (Corte costituzionale, sentenza n. 104/2024).
Condannata l’assicurazione che non indennizza direttamente l’assicurato
Nell’esecuzione del...
La liquidazione giudiziale del correntista
di Rossana Mininno
Anno giudiziario: crescono i diritti e si amplifica il ruolo del giudice
di Marcello Clarich, Professore ordinario di Diritto amministrativo presso l'Università «Luiss-Guido Carli» e Giuseppe Urbano, Avvocato del Foro di Roma
APERTURA ANNO GIUDIZIARIO 2025 - IL CANTIERE DELLE NORME - Separazione carriere: le discrasie che limitano una discussa riforma
di Giovanni Verde - Professore emerito di Diritto e procedura civile presso l'Università «Luiss-Guido Carli» di Roma