Magistrati Corte dei conti, la riforma svuota le funzioni dell’organo
L’assemblea degli iscritti, convocata in sede permanente, ha proclamato lo stato di agitazione dei magistrati contabili
È una proposta che “svuota di sostanza le funzioni della Corte dei conti, che la Costituzione individua come garante del bilancio pubblico al servizio dei cittadini, senza, per altro, raggiungere l’obiettivo prefissato” perché “non soddisfa affatto l’esigenza di porre rimedio alla cosiddetta paura della firma al fine di migliorare l’efficienza dell’azione amministrativa”. L’Associazione Magistrati della Corte dei conti boccia la proposta di legge Foti. L’assemblea degli iscritti, convocata in sede permanente, oltre a esprimere “netta contrarietà alla proposta di riforma”, ha proclamato lo stato di agitazione dei magistrati contabili. E ha rivolto un appello al Parlamento per chiedere l’istituzione di una commissione di studio per una riforma condivisa e che vengano comunque accolte le proposte di modifica già presentate in Commissione dalla stessa Associazione.
L’Associazione ritiene irrinunciabileintervenire sui seguenti punti: 1) mantenere la natura risarcitoria della responsabilità amministrativa, assicurando che lo Stato possa recuperare interamente il danno subito dalla condotta del dipendente infedele, salvo prevedere modulazioni del dovuto in sede giudiziaria; 2) ripristinare un sistema in cui si risponda per il danno causato alle casse pubbliche anche per colpa grave, a tutela del buon funzionamento dell’Amministrazione, superando in via definitiva lo “scudo erariale”; 3) garantire che gli esiti del controllo preventivo di legittimità non comportino esenzioni da responsabilità, oltre i profili effettivamente e direttamente esaminati dalla Corte in sede di registrazione; 4) assicurare che l’attività consultiva della Corte dei conti abbia come finalità quella di offrire l’interpretazione di norme in “materia di contabilità pubblica”, e non quella di dare pareri su casi concreti, così sostituendosi all’Amministrazione nella sua attività di gestione.
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di Giulio M. Salerno - Professore ordinario di diritto costituzionale e pubblico presso l'Università di Macerata