“Manovra 2025”, per l’Ufficio del processo previste 2.660 stabilizzazioni
Potrà entrare, previa selezione, chi avrà svolto 24 mesi continuativi, risultando ancora in servizio al 30 giugno 2026, la platea è di circa 12mila addetti
La Manovra di Bilancio 2025, in via di conversione in queste settimane da parte del Parlamento, prevede una stabilizzazione “straordinaria” di un contingente di personale impegnato nell’Ufficio del Processo col fine di perseguire l’“efficientamento dei procedimenti civili e penali”, come richiesto dal Piano strutturale di medio termine 2025-2029. La procedura prevede l’ingresso in pianta stabile di 2.660 area funzionari e 400 nell’Area degli Assistenti del CCNL 2019-2021 Comparto Funzioni Centrali.
Va però detto che secondo i dati del Ministero, al 31 agosto 2024 risultavano in servizio 12.054 unità di personale, tra addetti UPP e profili tecnico-amministrativi. Inoltre, è stata disposta l’assunzione di 3.840 candidati dichiarati vincitori (bando del 5 aprile 2024).
La stabilizzazione è prevista dall’articolo 20, co. 1 del Ddl. Avverrà in deroga alla normativa vigente (art. 20 del Dlgs 75/2017) con una taglio di un anno dell’anzianità prevista (ma è richiesta la continuità). Potrà dunque essere stabilizzato chi avrà lavorato almeno 24 mesi continuativi nella qualifica ricoperta, risultando in servizio al 30 giugno 2026. Ricordiamo che il Dl 215/2023 ha prorogato i contratti a tempo determinato degli addetti all’Ufficio per il processo fino al 30 giugno 2026. La procedura di stabilizzazione si svolgerà attraverso una selezione comparativa sulla base dei distretti territoriali e degli uffici centrali, con possibilità di scorrimento fra i distretti.
La spesa autorizzata è di 68.176.819 euro per l’anno 2026 (a decorrere dal 1° luglio) e di 136.353.638 euro a decorrere dall’anno 2027.
Inoltre, per assicurare la copertura ed il mantenimento in servizio del personale reclutato, il decreto-legge n. 19 del 2024 ha previsto l’erogazione di incentivi economici in caso di raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei procedimenti civili pendenti, nel limite del 15 per cento del trattamento lordo annuo. Infine, è stato riconosciuto il servizio prestato come titolo di preferenza, a parità, nei concorsi.
Il comma 2 dell’art. 20, poi, consente al Ministero della Giustizia di procedere, dal 1° gennaio 2025, al conferimento di ulteriori dieci incarichi dirigenziali di livello non generale anche qui oltre i limiti di legge (art.19, co. 6, del D.lgs. 165/2001); che avranno lo scopo di: implementare la capacità tecnico-specialistica del Ministero; garantire la piena attuazione degli obiettivi del PNRR; continuare gli interventi di efficientamento del sistema giudiziario, penitenziario e minorile. Non è previsto un apposito stanziamento.
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di Ennio Codini - Professore associato di diritto pubblico presso l'Università Cattolica di Milano