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Non si prevedono a breve variazioni nella politica del PEPP

Il PEPP è una misura di politica monetaria non standard avviata nel marzo 2020 per contrastare i gravi rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e le prospettive per l'area dell'euro posti dall'epidemia di coronavirus.

di Emanuele Salamone*

Con il PEPP Pandemic Emergency Purchase Programme (programma di acquisto di emergenza pandemico della BCE) al 27 agosto 2021 eravamo a un totale di 1.325 miliardi di euro. Il PEPP è una misura di politica monetaria non standard avviata nel marzo 2020 per contrastare i gravi rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e le prospettive per l'area dell'euro posti dall'epidemia di coronavirus.

Si tratta di un programma di acquisto temporaneo di attività di titoli del settore pubblico e privato. Nel 2020 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di aumentare la dotazione iniziale di 750 miliardi di euro di altri 600 miliardi il 4 giugno e di 500 miliardi il 10 dicembre, per un nuovo totale di 1.850 miliardi di euro.

Ma, come dicevamo, il 27 agosto 2021 siamo passati a un totale di 1.325 miliardi, c'è ancora spazio. Il Consiglio direttivo dovrebbe interrompere gli acquisti una volta che la fase di crisi del COVID-19 sarà terminata, ma in ogni caso non prima della fine di marzo 2022.

C'è una piccola novità per il 2021: nel contesto delle modifiche ai propri processi operativi e con l'obiettivo di allinearsi alla pubblicazione del rendiconto finanziario settimanale, l'Eurosistema modificherà la data e l'ora di pubblicazione dei dati relativi ai suoi portafogli di politica monetaria dalle attuali 15:45 di lunedì alle 15 di ogni martedì, a partire dal 7 settembre 2021.

E non è l'unica novità del 2021 per l'Europa, forse succederà qualcosa a breve, proprio in questi giorni, dato che la BCE si riunirà il 9 settembre per decidere i prossimi passi. Ma gli analisti pensano che la banca centrale aspetterà ancora qualche mese prima di annunciare che cosa farà a proposito delle misure relative al Covid.

Negli Stati Uniti invece la Federal Reserve ha già anticipato i tempi e ha segnalato che è probabile che inizi il "tapering" (attenuazione degli investimenti) prima della fine dell'anno.

Il presidente Jerome Powell ha però dichiarato la scorsa settimana "I tempi e il ritmo della prossima riduzione degli acquisti di attività non devono essere intesi come un segnale di aumento dei tassi di interesse" confermando che a suo parere l'economia statunitense è a un punto in cui non ha bisogno dello stesso sostegno politico che era avvenuto sulla scia della pandemia. Comunque "il ritmo con cui verranno ridotti gli acquisti di asset deve ancora essere deciso" ha concluso.

Tornando alla BCE, "Penso che vogliano concedersi un po' di tempo per fare nuove previsioni", ha dichiarato alla Cnbc Gilles Moëc, economista di AXA Investment. "Credo che di tapering in Europa di parlerà solo a dicembre". Del resto il capo economista della BCE Philip Lane si è lasciato sfuggire in agosto che "è difficile che in settembre si possa parlare di tapering" né che si proponga una conclusione del programma di acquisto di attività legate al Covid.

Già nel maggio scorso qualche analista sosteneva che crescesse la pressione sulla BCE per iniziare a frenare le sue misure di emergenza e che la riunione politica del 10 giugno non avrebbe modificato nulla "Una discussione sull'eliminazione graduale del PEPP è ancora chiaramente prematura", dichiarava già allora Fabio Panetta, ex Direttore generale della Banca d'Italia, in un'intervista. "Siamo lontani dal punto in cui possiamo vedere una crescita autosufficiente - aggiungeva - Un ritiro prematuro del sostegno politico rischierebbe di soffocare la ripresa".

E non era il solo: anche il capo della banca centrale greca Yannis Stournaras si era immediatamente allineato a questa posizione, per scoprire subito dopo che il presidente della BCE Christine Lagarde dichiarava anch'essa "qualsiasi discorso sul tapering è prematuro".

Ora siamo a settembre, ma non sembra che sia cambiato granché lo scenario.

Piccoli dettagli innovativi non sono significativi: ad esempio, mentre in precedenza solo le commercial paper con una scadenza residua di almeno sei mesi erano idonee all'acquisto ora l'ammissibilità è stata ampliata per includere titoli con una scadenza residua di almeno 28 giorni. La vita residua dei titoli del settore pubblico acquistabili ai sensi del PEPP va da 70 giorni fino ad un massimo di 30 anni e 364 giorni.

*a cura di Emanuele Salamone, CEO Salamone&Partners

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