Giustizia

Nordio: su intercettazioni e carcere bozza entro fine mese - Allo studio revisione Geografia giudiziaria

Le risposte del Ministro al question time della Camera. Sulla piattaforma digitale per la raccolta delle firme per i referendum e le Pdl popolari altri dodici mesi di tempo

di Francesco Machina Grifeo

Intercettazioni, carcere preventivo, geografia giudiziaria e piattaforma digitale per la presentazione di referendum e proposte di legge popolari online. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha risposto oggi al question time della Camera annunciando che entro fine mese sarà pronto un pacchetto di misure su custodia cautelare e intercettazioni ma anche l'intenzione di rivedere il taglio dei cd "tribunalini" che non ha dato i risultati sperati in termini di risparmi ed efficienza. Il Governo rallenta invece sui referendum e proposte di legge popolari digitali annunciando un "piano di lavoro" di 12 mesi. E l'interrogante Riccardo Magi si dice "sconcertato".

Intercettazioni - "La segretezza delle conversazioni è l'interfaccia della nostra libertà. In tempi brevissimi presenteremo un progetto in questa direzione". Così il ministro della Giustizia che poi ha aggiunto: "Sin dal primo abbiamo posto in rilievo la fondamentale necessità di rivedere completamente la disciplina della segretezza degli atti istruttori, e in particolare delle intercettazioni. Il cronoprogramma del governo e di questo ministero prevede, entro la fine di questo mese, la redazione di una bozza da presentare al Consiglio dei ministri e successivamente la sua discussione".

"Per quanto riguarda la violazione di queste norme – ha proseguito -, ho dovuto constatare con rammarico durante i quarant'anni di esercizio della magistratura, che la violazione risiede in parte nella ambiguità delle norme stesse, sulla differenza tra la segretezza e la non pubblicazione, e in parte dal fatto che non si è mai individuato l'autore della diffusione illegittima di questi atti coperti da segreto. Per quanto ci riguarda noi stiamo lavorando in due direzioni; proprio questa mattina abbiamo terminato una prima fase di studio che sarà completato domani mattina al ministero. Proprio in questo ambito, comprenderà un pacchetto di norme che riguarderanno anche altri settori ma questo secondo noi è il fondamentale". "La segretezza delle conversazioni soprattutto è l'interfaccia della nostra libertà - ha ribadito Nordio - l'articolo 15 della Costituzione dice che la segretezza e la libertà sono indissolubili. Quindi noi promettiamo solennemente che entro brevissimo tempo presenteremo un progetto in questa direzione".

Carcere preventivo - "Entro la fine del mese – ha detto Nordio - presenteremo una serie di progetti che avranno come contenuto non solo la tutela della riservatezza delle comunicazioni ma anche la carcerazione preventiva, che deve essere la eccezione delle eccezioni, come ci richiede l'etica, la razionalità e la Costituzione". E ci sarà una "rimodulazione procedurale sulla competenza dell'ordinanza che fissa la custodia preventiva. Tutto questo sarà fatto in brevissimo tempo".

Geografia giudiziaria - "Una revisione delle circoscrizioni giudiziarie è allo studio del nostro ministero: vi è una giustizia di prossimità che è venuta a mancare e rischiamo di fare la fine degli esiti negativi della sanità che abbiamo visto durante il Covid, quando per accentrare la specializzazione in alcuni settori abbiamo visto la sanità di prossimità vicina al cittadino venire meno, con degli effetti funesti". "L'obiettivo della legge delega del 2011, che era quello, nell'ottica di una spending review, di allocare al meglio le risorse e di velocizzare i processi non ha avuto gli effetti sperati", ha evidenziato Nordio, spiegando che "confliggono interessi molto diversi: ogni volta che si toccano le circoscrizioni giudiziarie emergono contrasti dalle une e dalle altre parti che noi cerchiamo di risolvere".

Il governo, ha ricordato, "ha già prorogato alla data del 1° gennaio del 2025 il rinvio della soppressione dei tribunali dell'Abruzzo e ha appunto all'esame la possibile riapertura degli uffici giudiziari già soppressi, anche con eventuale rimodulazione delle competenze territoriali. La priorità del nostro intervento ha quindi imposto l'inserimento di un disegno di legge già collegato alla legge di bilancio 2023, e quindi nel documento di economia e finanza licenziato dal consiglio dei ministri". Nonostante "la particolare complessità dei conflitti di interessi che esistono quando si toccano queste materie sensibili" Nordio ha infine assicurato "che il governo pone la massima attenzione alle difficoltà che sono emerse dopo la legge del 2012".

Referendum, piattaforma digitale raccolta firme – Il Ministro ha comunicato che è in corso un piano per le attività di completamento, attivazione e passaggio delle competenze relative alla gestione della piattaforma referendum, attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro misto con rappresentanti della presidenza del Consiglio dei ministri, della Sogei Spa, attuale gestore della piattaforma, del ministero della Giustizia, che è il futuro gestore della piattaforma e della Corte di cassazione, che è chiamata per legge alla verifica delle sottoscrizioni referendarie. "Questo piano di lavoro – ha affermato Nordio - avrà una durata non superiore a 12 mesi e prevede che siano realizzate tutte le attività volte a implementare gli interventi necessari a garantire la conformità della piattaforma alle disposizioni normative vigenti e alle prescrizioni contenute nel parere reso dall'autorità Garante per la protezione dei dati personali", ha spiegato il ministro. Poi "la piattaforma sarà trasferita dalla presidenza del Consiglio dei ministri al nostro ministero mediante sottoscrizione di apposita convenzione, e solo allora il ministero della Giustizia sarà individuato quale gestore della piattaforma".

Intervenuto in replica, l'interrogante Riccardo Magi, deputato e segretario di +Europa, si è detto "sconcertato" dalla risposta del ministro Nordio: "Qui non parliamo della realizzazione del ponte sullo Stretto ma di una piccola infrastruttura digitale che consenta ai cittadini italiani di sottoscrivere, identificandosi attraverso SPID, proposte di referendum. Il ministro ha parlato di un piano di 12 mesi di lavoro, quindi sostanzialmente 3 volte tanto quelli che alcune settimane fa la Sottosegretaria all'Interno ci aveva informato fossero necessari".

"Ricordo a tutti noi e al paese che i cittadini italiani hanno potuto già sottoscrivere dei referendum con una modalità transitoria approntata in poche settimane dai comitati promotori in accordo con delle società private e che le firme sono state depositate e ritenute valide dall'Ufficio Centrale per i referendum della Cassazione. È inaccettabile che il governo ci venga a dire che siano necessari ancora 12 mesi, perché la legge italiana prevede che entro la fine di settembre di ogni anno vengano depositate le richieste di referendum e quindi il Ministro oggi ci sta dicendo che quest'anno non sarà possibile firmare per i cittadini, come la legge prevede, dei referendum con modalità digitale".

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