Civile

Notaio, per le fatture false solo illecita concorrenza

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di Patrizia Maciocchi

La reiterata emissione, da parte del notaio, di fatture irregolari in caso di anticipazioni di spese inesistenti fa scattare solo l’illecita concorrenza, che assorbe la violazione non occasionale del codice deontologico. La Corte di Cassazione accoglie in parte, con la sentenza 816/2019, il ricorso del professionista “condannato” dai probi viri alla sospensione per quattro mesi. Nel mirino del Consiglio notarile locale erano finite 284 fatture, relative a a un solo anno, nella quali la voce delle cosiddette anticipazioni era sistematicamente valorizzata con importi non giustificabili alla luce dell’attività svolta. Inoltre, in molte fatture il notaio non aveva indicato nulla a titolo di compensi o aveva esposto somme inferiori a quanto dovuto a titolo di contribuzione al Consiglio nazionale del notariato. C’erano, poi, le anomalie sulle marche da bollo degli atti rogati. Il notaio si era difeso ricordando di aver passato “indenne” le verifiche fiscali e di non aver avuto alcuna contestazione dai clienti. Rilievi ritenuti irrilevanti dall’organo di autodisciplina. Per il Consiglio dell'Ordine, al quale la Corte d'Appello si era allineata, c’era la violazione dell’articolo 147 della legge notarile. Per la Cassazione però l’illecita concorrenza assorbe la reiterata violazione del codice di autodisciplina. La “punizione” va dunque rivista al ribasso.

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