Civile

Per l'appello vale l'unica data sulla sentenza e non il precedente inserimento nel cronologico

di Paola Rossi


Il giorno del deposito della sentenza da parte del giudice attraverso l'annotazione nel registro cronologico della cancelleria non ha rilevanza ai fini del decorso del termine a impugnare, se sul testo della sentenza è apposta una data diversa poiché questa diventa l'unica che ne attesti l'avvenuta pubblicazione. Spiega la Cassazione, con l'ordinanza n. 7635 di ieri, che in questo caso non si applica il principio espresso dalle sezioni Unite civili sull'ipotesi che la sentenza riporti due diverse date: infatti in una tale evenienza, al contrario, prevale il giorno che indica il deposito da parte del giudice presso la cancelleria anche se precedente alla pubblicazione che è adempimento a carico del cancelliere.

Il deposito e la doppia data - Va ricordato che le sentenze si intendono pubblicate col deposito operato dal giudice e che contestualmente andrebbe attestato dal cancelliere l'avvenuto inserimento della decisione nel registro cronologico con l'apposizione della data di deposito in calce alla sentenza. E il giudice è teoricamente tenuto a verificare che l'attività di cancelleria che pubblica la sentenza sia realmente avvenuta. Ma ciò non esclude che si verifichi un irregolare comportamento ritardatario da parte del cancelliere. Infatti, la non contestualità del deposito e della pubblicazione determina una frattura tra la realtà fattuale e la regola giuridica codificata secondo cui la sentenza è pubblicata con il suo deposito da parte del giudice e, da tale data, decorrono i termini anche nei confronti delle parti.

Ma come abbiamo visto se tale contemporaneità non è rispettata e viene evidenziata dalla presenza sulla sentenza di due date, una per l'attività di deposito e l'altra per quella di pubblicazione, sarà la prima a prevalere sulla decorrenza dei termini d'impugnazione. Infatti, è dall'inserimento della decisione nell'elenco cronologico tenuto presso la cancelleria che chi è parte processuale – tramite un atto di consultazione dell'archivio - può avere notizia dell'avvenuta emanazione della sentenza da parte del giudice. Ma ciò accade appunto quando l'attestazione dell'avvenuto deposito è successiva all'inserimento della decisione nell'elenco cronologico e la stessa sentenza "registri" i due diversi momenti attraverso l'indicazione delle due differenti date.

La sola data di pubblicazione - Nel caso in esame, invece, la situazione è diversa e non si può dare prevalenza al giorno dell'inserimento nell'elenco cronologico poiché la data risultante dal testo della sentenza è una sola: la discrepanza tra deposito e pubblicazione resta un fatto interno all'ufficio del cancelliere senza appunto avere rilevanza esterna ed essere opponibile alla parte che impugna.

Cassazione – Sezione II civile – Ordinanza 18 marzo 2019 n. 7635

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