La Corte di giustizia dell'Unione europea con la sentenza depositata l'8 maggio (causa C-530/23, Baralo), nel segno del rafforzamento delle garanzie procedurali per le persone vulnerabili, ha precisato l'operatività e gli effetti di alcune direttive Ue in relazione al diritto alla difesa di persone vulnerabili chiarendo le condizioni, prima tra tutte il rispetto della giurisprudenza della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
Diritto alla difesa rafforzato nei confronti delle persone con vulnerabilità, che deve essere accertata d'ufficio dalle autorità nazionali. Gli Stati membri, infatti, sono tenuti a individuare e riconoscere prima di un interrogatorio in sede penale la vulnerabilità di un indagato o imputato e ad assicurare l'accesso a un difensore a spese dello Stato. Lo ha chiarito la Corte di giustizia con la sentenza depositata l'8 maggio (causa C-530/23, Baralo) con la quale gli eurogiudici hanno precisato l'...
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di Carlo Foglieni - Presidente dell'Associazione italiana giovani avvocati (Aiga)