Di qui gli odierni interventi contenuti negli articoli da 5 a 10 del Dl n. 145/2024 - in vigore dall'11 ottobre scorso - che vanno dal "nuovo" titolo di soggiorno "per casi speciali" denominato «permesso di soggiorno per gli stranieri vittime di intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo», che revisiona una tipologia di permesso invero già esistente (basato, peraltro, su requisiti meno stringenti di quelli d'ora in poi previsti), all'individuazione di misure di supporto economico, anche mediante la concessione - in deroga - dell'assegno unico di inclusione, e di inserimento nel mondo lavorativo.
Il Capo II del Dl n. 145/2024 - composto di sei articoli - contiene disposizioni in materia di tutela dei lavoratori stranieri vittime dei reati di tratta, riduzione in schiavitù e sfruttamento lavorativo nonché altre disposizioni di contrasto al lavoro sommerso.
Nella Relazione illustrativa al decreto, l'esecutivo spiega che le recenti notizie di cronaca hanno riportato al centro del dibattito politico «la necessità di adottare nuove norme volte a combattere il fenomeno del caporalato e, più in generale...
Stop alla gestione dei migranti in Albania, la questione di diritto passa alla Corte Ue
di Giulio M. Salerno - Professore ordinario di diritto costituzionale e pubblico presso l'Università di Macerata