Di qui gli odierni interventi contenuti negli articoli da 5 a 10 del Dl n. 145/2024 - in vigore dall'11 ottobre scorso - che vanno dal "nuovo" titolo di soggiorno "per casi speciali" denominato «permesso di soggiorno per gli stranieri vittime di intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo», che revisiona una tipologia di permesso invero già esistente (basato, peraltro, su requisiti meno stringenti di quelli d'ora in poi previsti), all'individuazione di misure di supporto economico, anche mediante la concessione - in deroga - dell'assegno unico di inclusione, e di inserimento nel mondo lavorativo.
Il Capo II del Dl n. 145/2024 - composto di sei articoli - contiene disposizioni in materia di tutela dei lavoratori stranieri vittime dei reati di tratta, riduzione in schiavitù e sfruttamento lavorativo nonché altre disposizioni di contrasto al lavoro sommerso.
Nella Relazione illustrativa al decreto, l'esecutivo spiega che le recenti notizie di cronaca hanno riportato al centro del dibattito politico «la necessità di adottare nuove norme volte a combattere il fenomeno del caporalato e, più in generale...
I punti chiave
- Ulteriori modifiche al Testo unico dell'immigrazione di cui al Dlgs n. 286/1998 (Dl n. 145/2024, articolo 5)
- Il "nuovo" permesso di soggiorno per lavoratori vittima di caporalato
- Rilascio, durata e convertibilità
- Casi di revoca
- Annessa causa di improcedibilità per il reato di soggiorno e permanenza illegali nello Stato
- Programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale
- Misure di assistenza. Revoca (Dl n. 145/2024, articoli 6 e 7)
- Accesso, durata e divieti di ammissione
- Revoca dell'ammissione alle misure di assistenza
- Vigilanza, tutela e protezione (Dl n. 145/2024, articolo 8)
- Modifiche al Tu immigrazione in materia di spese di giustizia di cui al Dpr n. 115/2002 (Dl n. 145/2024, articolo 9)
- Modifiche al Dlgs 10 settembre 2003, n. 276 (Dl n. 145/2024, articolo 10)
Istituti di pena: bilanci e riflessioni per mettere mano a riforme urgenti
di Fabio Fiorentin - Magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Venezia