Progetto “Pinto Paga”, il Cnf invita gli avvocati a ripresentare le istanze di indennizzo
I richiedenti devono ricaricare le domande di liquidazione e la documentazione entro il 30 giugno 2025 sulla piattaforma SIAMM Pinto digitale
Un’occasione da non perdere. Per il Presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, il Progetto straordinario PintoPaga, messo a punto dal Ministero della Giustizia per azzerare in due anni l’arretrato presso le Corti d’appello dal 2015 al 31 dicembre 2022, va utilizzato senza esitazioni dall’Avvocatura. Una mole di circa 80mila domande di indennizzo, per un debito di circa 400 milioni di euro, giace in formato cartaceo aspettando il vaglio di Via Arenula. Con la conversione della procedura da cartacea in digitale l’obiettivo di saldare tutto l’arretrato entro il 31 dicembre 2026 diventa possibile. Nei soli primi cinque giorni di lavorazione delle istanze sulla piattaforma Siamm Pinto digitale, informa il Ministero, sono stati emessi dalla Direzione Generale affari giuridici e legali n. 607 ordinativi di pagamento.
Per utilizzare lo strumento però gli utenti dovranno ricaricare le istanze di liquidazione e la documentazione necessaria entro il 30 giugno 2025, sulla piattaforma SIAMM Pinto digitale. L’amministrazione poi avrà tempo fino alla fine dell’anno prossimo per la valutazione delle istanze e la loro liquidazione.
In una intervista rilasciata oggi al quotidiano Il Dubbio, Greco afferma: “È giusto invitare i colleghi a ricaricare in formato digitale le vecchie istanze. È una modalità già collaudata, e quando si andrà a regime, i tempi di erogazione saranno completamente diversi”. E siccome si deve fronteggiare un “arretrato impressionante”, allora “l’opportunità di avvalersi della piattaforma non va persa”.
L’innovazione del progetto, spiega una nota del Dicastero, è rappresentata dall’estensione, anche ai decreti di pagamento relativi al periodo 2015-2022, della lavorazione sul sistema SIAMM Pinto Digitale, già in uso per i decreti emessi dal 2023 e di competenza delle Corti d’appello. Per questo, la legge n. 89/2001 (Legge Pinto) è stata modificata prevedendo la ripresentazione, proprio sulla piattaforma SIAMM, da parte dei beneficiari, delle istanze di liquidazione degli indennizzi decretati dalle Corti d’appello.
Si tratta di una modifica necessaria, spiega ancora Via Arenula, che è stata inserita nella legge di Bilancio 2025.
Operativamente, occorre accedere alla piattaforma Siamm Pinto digitale e scegliere “PintoPaga” al momento dell’indicazione dell’ufficio. In tal modo sarà possibile presentare istanza e documentazione. La piattaforma consente al creditore: di fornire tutte le informazioni richieste dalla legge; l’accesso con SPID o Carta nazionale dei servizi; la verifica autonoma dello stato della pratica; la modifica dei dati necessari per il pagamento senza contatto con la struttura amministrativa.
Grazie alla digitalizzazione i dati vengono acquisiti immediatamente dal sistema permettendo la “velocizzazione della gestione della pratica da parte della struttura amministrativa” ed informando il richiedente con “comunicazioni automatizzate” su ogni cambiamento di stato della pratica.
Non sono invece ammessi canali diversi come per esempio la PEC o la posta elettronica ordinaria.
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di Marcello Clarich - Professore ordinario di Diritto amministrativo presso La Sapienza Università di Roma