Reati contro la Pa, l’esimente della reazione ad atti arbitrari del pubblico ufficiale
Reati contro la pubblica amministrazione - Delitti dei privati - Reazione ad atti arbitrari del pubblico ufficiale - Atto arbitrario del pubblico ufficiale - Configurabilità - Condizioni.
Presupposto necessario per l'applicazione della causa di giustificazione prevista dall'articolo 4 del D.Lgt. 14 settembre 1944, n. 288, è un'attività ingiustamente persecutoria del pubblico ufficiale, il cui comportamento fuoriesca del tutto dalle ordinarie modalità di esplicazione dell'azione di controllo e prevenzione demandatagli nei confronti del privato destinatario.
• Corte di cassazione, sezione V, sentenza 13 agosto 2014 n. 35686
Reati contro la pubblica amministrazione - Delitti dei privati - Reazione ad atti arbitrari del pubblico ufficiale - Richiesta dell'agente di polizia di declinare le generalità - Successivo tentativo di costringere il privato ad uscire dalla vettura - Assenza di elementi indicativi della pericolosità del soggetto o della commissione di illeciti - Atto arbitrario - Configurabilità.
È configurabile l'esimente della reazione ad atti arbitrari nel caso dell'agente di polizia che, dopo la richiesta di declinare le generalità rivolta ad un soggetto in auto, tenti con violenza di costringere quest'ultimo ad uscire dalla vettura, senza addurre giustificazioni ulteriori rispetto alle già avanzate richiesta, ed in assenza di elementi indicativi della pericolosità della persona o della commissione di attività illecite.
• Corte di cassazione, sezione VI, sentenza 30 gennaio 2014 n. 4392
Reato - Circostanze non conosciute o erroneamente supposte - Atti arbitrari del pubblico ufficiale - Esimente putativa - Arbitrarietà erroneamente ritenuta dal reo - Carattere scriminante - Esclusione.
In materia di atti arbitrari del pubblico ufficiale, l'articolo 393 bis cod. pen. (che ha sostituito l'art. 4 del d.lgs.lgt. n. 288 del 1944) non prevede una circostanza di esclusione della pena ricadente sotto la disciplina dell'articolo 59 cod. pen., ma dispone l'esclusione della tutela nei confronti del pubblico ufficiale che se ne dimostri indegno: essa pertanto trova applicazione solo in rapporto ad atti che obbiettivamente e non soltanto nell'opinione dell'agente, concretino una condotta arbitraria.
• Corte di cassazione, sezione VI, sentenza 22 novembre 2013 n. 46743
Reati contro la pubblica amministrazione - Delitti dei privati - Reazione ad atti arbitrari del pubblico ufficiale - Nozione di atto arbitrario del pubblico ufficiale - Oggettiva illegittimità dell'atto - Sufficienza.
L'esimente della reazione agli atti arbitrari del pubblico ufficiale (articolo 4 del D.Lgt n. 288 del 1944) è integrata ogni qual volta la condotta dello stesso pubblico ufficiale, per lo sviamento dell'esercizio di autorità rispetto allo scopo per cui la stessa è conferita o per le modalità di attuazione, risulta oggettivamente illegittima, non essendo di contro necessario che il soggetto abbia consapevolezza dell'illiceità della propria condotta diretta a commettere un arbitrio in danno del privato.
• Corte di cassazione, sezione VI, sentenza 29 febbraio 2012 n. 7928
Reati contro la pubblica amministrazione - Delitti dei privati - Reazione ad atti arbitrari del pubblico ufficiale - Atto arbitrario - Condizioni - Configurabilità - Esclusione.
Ai fini dell'applicazione della causa di giustificazione prevista dall'articolo 4 del D.Lgt.14 settembre 1944, n. 288, non basta che il pubblico ufficiale ecceda dai limiti delle sue attribuzioni, ma è altresì necessario che tenga una condotta improntata a malanimo, capriccio, sopruso, prepotenza nei confronti del privato destinatario.
• Corte di cassazione, sezione VI, sentenza 6 febbraio 2009 n. 5414