Reato di invasione per chi ospitato in casa Ater continua ad abitarla dopo rilascio del titolare
Nessuna buona fede è presunta per la continuazione del pagamento del canone e la richiesta di sanatoria conferma il dolo
Scatta il reato di invasione di edifici per chi, invitato dall'assegnatario di un appartamento Ater ad abitarvi, vi permane anche dopo la fuoriuscita del titolare. Diventa automaticamente un occupante abusivo, anche se continua in proprio a pagare il canone e ha domandato di sanare la propria posizione attraverso l'assegnazione a sé dell'appartamento popolare. Come dice la Cassazione con la sentenza n. 36557/2020 in una tale situazione scatta il reato dal momento in cui l'occupante si comporta come dominus sul bene di cui ha di fatto il possesso.
La Cassazione contesta l'affermazione della buona fede e della conseguente assenza di dolo. Non è, infatti, prova di un incolpevole comportamento la circostanza che la ricorrente inizialmente ospitata nell'appartamento popolare vi sia rimasta dopo la fine della coabitazione col titolare al fine di assistere il figlio disabile. E anzi la domanda di sanare la propria posizione afferma la consapevolezza dell'abusività della condotta di permanenza nell'appartamento dopo il rilascio da parte del titolare.